Bradisismo: la posizione del famoso vulcanologo prof. Giuseppe Luongo

Al virus ci pensa il vaccino. Alle scosse?

Stamattina un’altra scossa di magnitudo 1.2 e con epicentro alla Solfatara. A Pozzuoli non ci facciamo mancare nulla, contagi in aumento e qualche scossa per evitare che ci concentriamo su un solo problema.

Sappiamo bene che il fenomeno del bradisismo è sotto controllo da parte di Osservatorio Vesuviano e Protezione Civile. Ciò nonostante i puteolani sono preoccupati. Abbiamo interpellato il Prof. Giuseppe Luongo, famoso vulcanologo, che ha seguito anche tutta la fase post bradisismica degli anni ‘80 e che abita a Pozzuoli. Abbiamo sempre apprezzato la sua professionalità ed ancora oggi conserva signorilità e discrezione. Riportiamo la sua posizione molto chiara, nella convinzione  che la conoscenza del fenomeno attraverso scienziati di cui abbiamo piena fiducia ci può, almeno in parte, tranquillizzare.

Bradisismo lento e terremoti di bassa energia

di Giuseppe Luongo

Pozzuoli, 3 Gennaio 2022

L’attività vulcanica ai Campi Flegrei e in particolare il sollevamento del suolo, i microterremoti, frequentemente avvertiti dalla popolazione, e le concentrazione dei gas emessi alla Solfatara e ai Pisciarelli nella Conca di Agnano, sono illustrati dai Bollettini settimanali e mensili dell’Osservatorio Vesuviano, impegnato nel monitoraggio dell’area.

I cittadini più attenti al fenomeno sono interessati a conoscerne le cause in quanto hanno appreso che le manifestazioni registrate dalla rete di monitoraggio rappresentano segnali precursori delle eruzioni o quanto meno, con il loro incremento, l’approssimarsi di condizioni di maggiore pericolosità.

I precursori sono i fenomeni attesi sulla base  di un’ipotesi relativa al comportamento del vulcano nella fase che precede l’eruzione. I precursori sono fatti da interpretare per conoscere il comportamento del vulcano, ma con la loro interpretazione non si ottiene la conoscenza assolutamente certa e dimostrabile dello stato del vulcano.  

Infatti lo stato dei Campi Flegrei può essere rappresentato da un modello semplificato nelle sue manifestazioni  principali. L’attività sismica registrata nell’area flegrea è generata dal trasferimento, verso la superficie, di energia termica da una massa magmatica in profondità. L’energia termica si traduce in energia meccanica che spinge verso la superficie masse magmatiche di volumi contenuti e fluidi ad elevata temperatura. Tale processo genera il rigonfiamento del suolo (bradisismo) e la fratturazione delle rocce degli strati superficiali (terremoti). Se nel corso del tempo aumenta l’energia liberata dalla sorgente profonda, si registra un incremento della velocità del sollevamento del suolo e del numero e energia dei terremoti. Nel decennio trascorso il sollevamento ha mostrato una velocità costante; il che dimostra che l’azione della sorgente (spinta del magma, trasferimento di fluidi ad elevata temperatura verso la superficie) è costante. Resta costante anche la profondità del centro di spinta, a circa 3 km, come dimostrano i dati delle deformazioni registrate mediante la rete GPS installata nell’area.

La  ciclicità dell’attività eruttiva nei Campi Flegrei con grandi e piccole eruzioni e con le manifestazioni del bradisismo ascendente, può essere interpretata con processi convettivi all’interno della camera magmatica e non necessariamente con  l’arrivo di nuovo magma dal profondo. Il corpo magmatico è interessato da moti convettivi in quanto è in condizioni di instabilità gravitazionale perché si raffredda nella parte superiore ed è riscaldato dalla parte sottostante.

La recente fase bradisismica ascendente iniziata nel 2011 mostra caratteristiche strutturali e dinamiche simili a quelle dei due episodi che l’hanno preceduto negli anni ’70 e ’80. Per tali analogie si può ragionevolmente ipotizzare che, come nei casi precedenti, l’attuale fenomeno si esaurisca senza eruzione, ma in tempi più lunghi, a causa della maggiore lentezza del sollevamento. La durata del fenomeno è dettata, a parità delle altre condizioni, dall’entità dell’energia disponibile nella sorgente; nell’ipotesi che sia la stessa delle crisi degli anni ’70 e ’80, l’evento in corso potrebbe svilupparsi ancora per un decennio e più.

A beneficio dei lettori si ripropongono le istruzioni operative della Protezione civile del Comune di Pozzuoli (CLICCA QUI)

 

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