L’ufficio di Protezione Civile del Comune di Pozzuoli, tramite l’ing. Annamaria Criscuolo ed il vulcanologo Prof. Mauro Rosi, anche alla presenza del Sindaco Vincenzo Figliolia, ha incontrato il personale scolastico ed i rappresentanti dei genitori del 1 circolo di Pozzuoli, scuola ubicata nel territorio ritenuto a maggiore rischio sismico.
Gli esperti hanno predisposto e condiviso uno schema di intervento. L’incontro è iniziato ripercorrendo gli aspetti salienti del fenomeno del bradisismo. Il prof. Rosi ha riferito che la caldera vulcanica dei Campi Flegrei si è formata 39.000 anni fa. Essa è l’unica al mondo ad essere abitata: ci sono persone che vivono nell’area vulcanica, circa 300.000, e altre 200.000 nelle vicinanze. L’ultima eruzione risale al 1538. In passato, e fino agli anni ‘50, i Campi Flegrei erano invasi dall’acqua e la città stava quasi sprofondando. Poi il fenomeno si è invertito e in tre ondate c’è stata un’importante spinta; nel 2012 il dipartimento della Protezione Civile, ha elevato a GIALLO il livello di allerta vulcanica dei Campi Flegrei, che è un primo livello di rischio.
GIALLO=ATTENZIONE; ARANCIONE=PREALLARME; ROSSO=ALLARME.
Durante la fase operativa di allerta la Protezione Civile si allena ad essere più pronta e performante. Nel 2020 a Pozzuoli il suolo si è sollevato di 8,3 cm all’anno; nel 2021 di 12,5 cm all’anno, quindi è chiaro che ci sia una netta tendenza in crescita del fenomeno. In 4 anni, dall’inizio del 2017 alla fine del 2020, l’area della Solfatara si è distanziata di oltre 20 cm dal Rione Terra. Il Rione Terra è un blocco di tufo che dalle epoche passate si è sempre di più sollevato.
C’è quindi anche un trend di crescita dell’attività sismica che accompagna la spinta di sollevamento. L’area dove avvengono i terremoti degli ultimi 12 mesi tende a concentrarsi tra Rione Terra, Solfatara, Pisciarelli, Via Campana, Astroni e Golfo di Pozzuoli. La profondità dei terremoti va dai 3 Km a 1 Km, quindi le onde sismiche perdono energia ed il sisma non si propaga molto. E’ anche aumentata la quantità di gas che viene espulso, in particolare modo nell’area di Pisciarelli, cresciuta vertiginosamente in termini di espulsione di anidride carbonica.
Il 7 ottobre del 2015 dalle prime ore del mattino iniziò uno sciame sismico che culminò nella scossa delle ore 11.10 di magnitudo 2.0. In totale gli eventi sismici furono 32, anche se di bassa magnitudo. All’epoca mancava una catena informativa di Protezione Civile. Successivamente alla scossa più forte, i cittadini si riversarono in strada con le proprie auto e la zona centrale di Pozzuoli, che va dall’Annunziata a Via Napoli si paralizzò. In prevalenza si trattava di genitori che si recavano a prelevare i propri figli. In maniera realistica dobbiamo considerare che, essendo in crescita il fenomeno, gli eventi sismici ci saranno e dobbiamo essere pronti a fronteggiarli. Ogni attore gioca un ruolo fondamentale e bisogna che tutti imparino a coordinarsi. Il piano comunale di Protezione civile è stato recentemente aggiornato. Le aree di attesa indicate sono i luoghi più sicuri dove il cittadino deve dirigersi quando ritiene che la sua casa non sia più sicura. La criticità più grossa è legata alla viabilità. L’Osservatorio Vesuviano è tenuto a comunicare agli enti territoriali tutti gli eventi sismici uguali o superiori ad una magnitudo di 1,5. Occorre poi un’altra ora circa perché l’ufficio stampa del Comune possa diramare il proprio comunicato ufficiale.
Ogni scuola è dotata di un proprio piano d’emergenza. Appena si verifica l’evento sismico, il Dirigente Scolastico assume il coordinamento e la polizia municipale si muove verso le scuole per verificare gli eventuali danni e per tenere sotto controllo eventuali criticità (FASE 1). Nelle aree epicentrali è fisiologico che tenderanno a crearsi le maggiori criticità, soprattutto perché all’interno della caldera sono siti: 4 plessi di scuola primaria, una scuola media e una scuola superiore. Una volta pubblicato il comunicato del Sindaco (FASE 2), ciascuno degli attori sa quale azione compiere. Se si decide di far rientrare gli studenti a casa (FASE 3) bisognerà attuare il piano di rientro, dandone comunicazione alle famiglie. Si comunicheranno anche i tempi, scanditi in maniera tale che non si creino ingorghi: essi potrebbero limitare le vie di esodo e disturbare il lavoro dei soccorritori. La polizia municipale, infatti, proprio in questa fase procederà alla chiusura dei cancelli. La FASE 4 consiste nelle operazioni di ritiro che vengono effettuate in base alle indicazioni dell’ordinanza.
La diffusione di tali istruzioni è fondamentale perché ciascuno faccia la propria parte. Il Sindaco Figliolia, a conclusione dell’incontro ha dichiarato: “Auspico che la cultura di Protezione Civile possa proliferare nella nostra città affinché si creino circoli virtuosi in caso di criticità. Sono fondamentali la partecipazione ed il ruolo dei genitori degli studenti”.