Si era presentata al pronto soccorso di Sestri Levante con cefalea e fotofobia la giovane 18enne vaccinata nel corso di un open day della sua città. Prossima all’esame di maturità, aveva aderito alla campagna vaccinale che aveva da poco coinvolto la sua categoria. Dopo i primi soccorsi e, compresa la gravità della situazione, i sanitari avevano provveduto a trasferirla al Policlinico San Martino di Genova dove è stata subito sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione di un trombo formatosi nel seno frontale. Successivamente l’équipe neurochirurgica è intervenuta ancora per la riduzione della pressione cranica legata all’emorragia. In seguito la ragazza è stata trasferita in rianimazione; stabili seppur gravi le sue condizioni generali. Un’altra donna di 42 anni di Lucca è ricoverata in gravissime condizioni, colpita anche lei da emorragia cerebrale dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Per entrambi i casi la correlazione è in via di accertamento. Si infervora, però, nuovamente, il dibattito sulla somministrazione dei vaccini a vettore virale agli under 60, nonostante le raccomandazioni dell’Aifa. Diverse Regioni sono arrivate a usarli con l’implicito beneplacito del commissario Francesco Paolo Figliuolo il quale, nonostante non ne abbia mai parlato apertamente, ha più volte sottolineato che l’Ema non ha mai fornito raccomandazioni stringenti. Si rammentano, però, le raccomandazioni di Aifa sulla somministrazione dei vaccini a vettore virale solo agli over 60. Tale posizione non è mai cambiata e anche la Commissione tecnico scientifica – interpellata sull’argomento – ha detto no a far cadere la restrizione. L’ultimo parere contrario è stato quello del Gruppo di lavoro emostasi e trombosi: lo scorso 26 maggio, gli esperti dell’Aifa, sono tornati a ricordare che è raccomandata solo a chi ha più di 60 anni, aprendo solo alla somministrazione delle secondi dosi agli under che hanno già ricevuto la prima dose.
L’Associazione Luca Coscioni, (associazione per le libertà civili) contraria alla strategia laissez faire di governo e struttura commissariale, in una lettera firmata dai suoi scienziati e accademici, comprese le immunologhe Anna Mondino e Giulia Casorati, la segretaria Filomena Gallo e il tesoriere Marco Cappato, sottolineano come gli open day stiano “infrangendo” le raccomandazioni e come l’analisi dei dati forniti dall’Aifa e dal Servizio Sanitario Inglese, aggiornati a metà maggio, “suggeriscano una incidenza superiore” di casi di trombosi. “La nota informativa del vaccino Astrazeneca riporta la Vitt(la trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino, ndr) come possibile effetto indesiderato che può interessare fino a 1 persona su 10.000. L’iniziativa degli open day Astrazeneca sembra mossa da buone intenzioni e sta riscuotendo grande successo, ma non è nel miglior interesse dei giovani – scrive l’associazione Luca Coscioni – Nei soggetti under 30 che non abbiano comorbidità, la letalità per Covid-19 in Italia è vicina allo zero e rarissima è l’ospedalizzazione, mentre il rischio di Vitt per loro supera il beneficio del vaccino, ed è sufficiente a sconsigliare la vaccinazione con Astrazeneca, in accordo alle raccomandazioni Aifa”.
FONTE: Il Fatto Quotidiano