Il dottor Anthony S. Fauci, il principale esperto di malattie infettive degli USA, ha descritto lo stato attuale della pandemia negli Stati Uniti come un “miscuglio” che tende più al positivo che al negativo. “Ma c’è ancora del lavoro da fare – ha detto – compreso il trattamento di situazioni complicate come i tassi di vaccinazione, le varianti contagiose del virus e la diminuzione dell’immunità alle infezioni”. Nell’intervista concessa al NY Times, il dott. Fauci ha dichiarato: “Alla fine, tutte le pandemie si esauriscono. Quindi hai una scelta: vuoi che il virus uccida molte più persone e faccia ammalare molte più persone? O vuoi fare qualcosa al riguardo per prevenire ulteriori morti e ulteriori malattie? “
In un’inversione di tendenza, la Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti) dovrebbe accogliere la richiesta di Pfizer di estendere l’obbligatorietà al richiamo del vaccino a tutti gli adulti, prima della stagione delle vacanze invernali. L’amministrazione Biden sostiene che il governo federale abbia tutto il potere necessario per richiedere ai datori di lavoro di imporre la vaccinazione dei loro lavoratori mentre a coloro che rifiutano può essere imposto di indossare le mascherine e sottoporsi a test settimanali.
Molto differenti risultano essere le politiche adottate dagli Stati per la lotta al Corona Virus nelle varie parti del mondo. Mentre in Austria oggi parte un nuovo lock down per tutti (vaccinati e non) che durerà almeno 10 giorni, a Parigi ieri c’è stata la tradizionale prima accensione delle luci natalizie agli Champs Elysées, dinanzi a centinaia di migliaia di persone.
In Italia si lavora alle ipotesi future di restrizioni; intanto per l’ennesimo sabato le principali città italiane sono state teatro di proteste contro il green pass. In 50.000 al Circo Massimo.
Come dimostrato dall’ultimo rapporto dell’ISS (Clicca qui per leggerlo) pubblicato il 17/11, e’ chiaro che la tendenza già contenuta nei precedenti report si va consolidando e confermando, con i vaccinati che compongono il 59,7% dei contagiati, il 49% dei ricoveri e il 55% dei decessi nel periodo di tempo analizzato (15/10/2021- 14/11/2021). I vaccinati ospedalizzati per Covid rappresentano il 48,5% del totale.
Il 35,6% dei ricoveri in terapia intensiva riguarda i vaccinati.
E ora veniamo ai decessi per Covid riportati nel lasso di tempo esaminato dall’ISS: (45,3% tra i non vaccinati, tra i vaccinati con una sola dose il (2,2%, tra i vaccinati con ciclo completo entro 6 mesi il (36,5% e tra i vaccinati con ciclo completo da >6 mesi il (15,9%). Ciò significa che il 54,6% dei decessi riguarda i vaccinati. Cifre ancora alte e sconfortanti, considerato quanto la campagna vaccinale venga indicata come l’unica soluzione alla diffusione dei contagi e alle conseguenze più gravi relative all’infezione da Covid. Ciò non vuole essere una negazione della campagna vaccinale. Si vuole soltanto evidenziare che, in base ai dati ufficiali, le politiche governative dovrebbero: allargare il proprio raggio di intervento includendo anche le cure per il Covid, delle quali oggi si sente pochissimo parlare; abolire il green pass che si è rivelato un inutile strumento di prevenzione sanitaria; incentivare con controlli serrati la popolazione all’uso corretto dei DPI e ripristinare na normativa sul distanziamento che nei luoghi di aggregazione è stata completamente abolita.
Fonte: il blog di Gianluigi Paragone e New York Times