Test rapidi gratuiti presso i medici di base e i pediatri

Stanziati 30 milioni di euro dal Decreto Ristoro del 27 ottobre

Tra le varie voci del Decreto “ristoro” del 27 ottobre è previsto anche lo stanziamento di 30 milioni di euro per consentire ai medici di  famiglia ed ai pediatri di eseguire 2 milioni di test rapidi antigeni. Respinta l’adesione su base volontaria, i medici saranno obbligati a tale procedura.

L’accordo tra i Sindacati dei Medici e la struttura interregionale sanitari convenzionati (SISAC) è stato firmato solamente dalla FIMMG (Federazione dei Medici di Medicina Generale). Gli altri sindacati hanno contestato l’accordo per “mancanza di garanzie della sicurezza dei cittadini e degli operatori”. Nessun costo sarà previsto a carico dei pazienti. Al professionista saranno corrisposte 18 euro a paziente se esegue l’esame nel suo studio privato; 12 euro se lo esegue in una struttura Asl.

Inoltre, è stata stanziata la somma di 258 milioni di euro per la distribuzione dei dispositivi di sicurezza ai medici e per l’acquisto della strumentazione necessaria alla diagnostica. Tale somma sarà erogata tramite le regioni. I dispositivi di sicurezza dovranno essere indossati dal medico nel caso in cui arrivasse in ambulatorio un paziente sospetto di Covid.

Nonostante questa appaia un’ottima scelta, potrebbero sollevarsi contestazioni da parte degli altri sindacati che non hanno sottoscritto l’accordo. Inoltre i medici di base denunciano di trovarsi in difficoltà nell’utilizzo della piattaforma regionale per la richiesta dei  tamponi. A tal proposito si riporta di seguito l’intervista di Francesca Ghidini alla dottoressa Antonella Cicale.

https://www.facebook.com/watch/?v=455284028771602

 

Ultimi articoli pubblicati

Articoli Correlati