Arrivano notizie non positive sul versante Covid. In Campania oggi si è registrato un incremento di contagi con un rapporto del 17,4% rispetto al 16,1% di ieri. Inoltre si è appreso che esiste un focolaio all’Ospedale Santa Maria delle Grazie, con la preoccupazione che Pozzuoli possa diventare “zona rossa”.
Le Associazioni del comprensorio flegreo-giuglianese non sono impegnate solamente sulla grave emergenza e sui ritardi della medicina territoriale, ma anche sui problemi derivanti dalle altre patologie, sulla totale assenza degli screening e della prevenzione, con l’aggravante della sospensione della diagnostica convenzionata fino alla fine dell’anno.
Nell’ambito del piano di monitoraggio “Campania Trasparente”, 4 anni fa fu avviato lo studio SPES a cura dell’Istituto Zooprofilattico di Portici e della Fondazione “Pascale” di Napoli. Furono interessate circa 4.000 persone nell’età compresa tra i 21 ed i 49 anni, senza patologie pregresse, per accertare la presenza dei metalli pesanti nell’organismo, provocata dai roghi e dai rifiuti tossici.
L’Associazione Acli Dicearchia Pozzuoli fu coinvolta dal compianto prof. Maurizio Montella per il reclutamento delle persone, ma dopo circa due anni fu costretta a diffidare l’IZS per conoscere i primi dati. Ci fu un incontro nella Parrocchia “Santa Maria della Consolazione” di Pozzuoli. Agli interessati fu consegnata una lettera, ma fu anche comunicato che quei dati non avevano alcun valore perché la ricerca doveva ancora continuare. A tal fine, in data 24 aprile 2019, la Regione Campania ha stanziato 23 milioni di euro, ma ad oggi, a distanza di 18 mesi, non si conoscono le iniziative avviate.
Ebbene oggi si è appreso con soddisfazione che la sezione staccata del TAR di Salerno ha accolto il ricorso dell’Associazione “Salute e Vita” per la conoscenza integrale dei dati dello studio Spes. La Regione Campania il 21 ottobre scorso aveva consegnato la documentazione in possesso, ma non era completa. Pertanto il TAR ha ordinato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, con sede a Portici, di consentire l’accesso integrale entro 30 giorni.