Una nota di oggi dell’Unità di Crisi Regionale per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologia da COVID-19 invita i Sindaci “a predisporre mirati servizi di controllo da parte delle Polizie Municipali, in particolare nelle fasi di ingresso e di uscita di alunni e studenti dagli istituti scolastici.” Da immagini diffuse sui social, infatti, appare chiaro che in molti casi, all’ingresso e all’uscita di scuola, si determini una palese violazione dei protocolli di sicurezza; la nota di stasera è volta a raccomandare ad alunni e genitori, al di fuori degli istituti scolastici, l’osservazione di comportamenti prudenti e responsabili.
“Il rientro a scuola preoccupa tutti: genitori, studenti, docenti, dirigenti scolastici e personale della scuola. La mobilitazione di persone attorno alla scuola tocca quasi ogni famiglia di Napoli e provincia” E’ quanto afferma il presidente della Commissione Mobilità del Comune di Napoli Nino Simeone. “Ho verificato personalmente – spiega – come credo tutti, gli assembramenti in entrata e in uscita dagli istituti scolastici, degli alunni e dei genitori. Conosciamo le condizioni in cui sono costretti a muoversi i presidi: poco personale, numero esiguo di docenti, problemi strutturali agli edifici. C’è poi l’aspetto del trasporto pubblico: gli autobus a Napoli sono pieni, i protocolli non sono adeguati e spesso difficilmente rispettabili nonostante la buona volontà dei lavoratori e dei cittadini”. “Infine – prosegue il consigliere comunale – corre l’obbligo di sottolineare le problematiche legate alla viabilità cittadini, che inevitabilmente si ripercuotono sul servizio di trasporto pubblico. Tutte queste vicende, in primis la preoccupazione delle famiglie per la riapertura delle scuole, non devono farci sottovalutare l’enorme rischio a cui andiamo incontro. Non vorrei che riaperture improvvise e “improvvisate” mettano a rischio il grande lavoro di prevenzione e buon senso finora messo in campo dalla Regione Campania e dagli organi di sicurezza coordinati dalla Prefettura, che hanno sempre optato per l’equilibrio tra il diritto alla salute e quello all’istruzione. Non si comprende, dunque, il motivo per cui alle famiglie non è concesso libertà di scelta sul tipo di didattica per i propri figli. Ho chiesto a ciascuno per le proprie competenze, di valutare la possibilità di rendere la Dad una libera scelta di ogni famiglia. Come già avviene per i soggetti ritenuti fragili. Le scuole sono aperte – conclude Simeone – diamo la possibilità ai genitori per l’anno in corso di scegliere se proseguire con la Dad o in presenza“.
Fonte: ANSA