Risparmiare sulle bollette? Fotovoltaico da balcone e geotermia

L’installazione ha un costo medio di 1000 euro. Si ammortizza con risparmio sulla bolletta nel breve periodo. A Pozzuoli anche un approfondimento sull’utilizzo della geotermia a bassa entalpia

Si avvicina l’inverno e la crisi energetica provoca notevoli preoccupazioni soprattutto alle fasce più deboli per l’aumento dei costi delle bollette, mentre Europa e Governo italiano hanno difficoltà ad individuare una soluzione efficace. Negli anni non hanno avuto la capacità di definire un piano energetico ed i vari governi dei nostro Paese, pur disponendo delle necessarie risorse, non hanno saputo e/o voluto utilizzarla, soprattutto per evitare la dipendenza da altri Stati, a partire dalla Russia per il gas.

Tra le varie soluzioni esiste quella dei pannelli fotovoltaici da balcone, nel caso in cui non si dispone di spazi sufficienti oppure di intese condominiali. Tale scelta consentirebbe di pagare meno le bollette dell’energia elettrica.

Per i puteolani ci sarebbe anche l’utilizzo della geotermia a bassa entalpia, ma qualche tentativo passato è stato bloccato ed ha creato allarme, forse ingiustificato, per il fenomeno del bradisismo. Sarebbe utile un approfondimento dal punto di vista scientifico per rilanciare questo progetto.

L’installazione di un pannello fotovoltaico da balcone o da poggiolo ha un costo di circa 600-800 euro, ma in alcuni casi il costo può superare i mille euro. Non tutti possono sopportare questa spesa nonostante i vantaggi in termini di risparmio sulla bolletta dell’energia nel corso del tempo. Il Governo si dovrebbe far carico dei costi di installazione per coloro che hanno un ISEE basso invece di sprecare bonus che non realizzano obiettivi permanenti. Se la somma dovesse risultare eccessiva per un alto numero di richieste, si potrebbe ipotizzare un recupero sulla bolletta, però con una  rateizzazione bassa.

Se  si ipotizza il pannello fotovoltaico con accumulo, il costo lievita leggermente. È una scelta conveniente perché garantisce maggiore autonomia. Grazie alla batteria di accumulo, infatti, l’energia solare viene conservata e può essere utilizzata nelle ore serali. Il kit senza batteria consente di risparmiare solo durante le ore in cui si produce energia, ovvero quelle di giorno.

Si possono beneficiare delle detrazioni fiscali solo se si effettua il pagamento con bonifico bancario parlante. Questo significa che è possibile detrarre il 50% della spesa sulla dichiarazione dei redditi, per massimizzare i benefici e ridurre i costi di gestione associati alla cessione del credito.

Per questi impianti non sono necessarie autorizzazioni ad hoc se il limite di potenza resta sotto gli 800W. Inoltre, non servono autorizzazioni amministrative per il montaggio. È però comunque necessario presentare due documenti:

la comunicazione preventiva all’amministratore di condominio;
la comunicazione Unica ARERA se l’impianto ha una potenza inferiore agli 800 W, allegata alla Delibera n.315/2020/R/eel, il tutto al proprio distributore di zona.

L’installazione di pannelli solari sulla facciata di un edificio condominiale deve essere autorizzata dall’assemblea dei condomini, per evitare controversie sull’alterazione estetica della facciata. Rischiare di infastidire i vicini dipende dal tipo di intervento; andrà tutto bene se inseriamo un singolo pannello sulla ringhiera del balcone, ma non sortirà lo stesso effetto l’inserimento di una serie di pannelli che corrono lungo il parapetto di un terrazzo particolarmente lungo. Stesso discorso vale per chi vive in abitazioni legate a vincoli paesaggistici, in questi casi deve intervenire il Comune di appartenenza.

Fino ad oggi molte persone si sono bloccate per problemi burocratici e condominiali. Un palazzo con pannelli non si presenta molto bene, per cui sarebbero preferibili spazi comuni ed all’interno. E’ un’occasione da non perdere soprattutto da parte di coloro che stanno utilizzando il 110% per i lavori di risparmio energetico. In alcuni casi si potrebbero azzerare le bollette e addirittura recuperare fondi con la vendita del surplus dell’energia prodotta .

Sono queste le proposte concrete da realizzare e che possono creare anche sbocchi occupazionali, in sostituzione delle tante inutili promesse elettorali.

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Fonte: Qui Finanza

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