Pozzuoli: torneo di calcio in memoria di Loris e Daniele

"Le persone non muoiono mai se le hai nel cuore. Puoi perdere la loro presenza, la loro voce… ma ciò che ti hanno lasciato non lo perderai mai"...

Si è svolto nel pomeriggio di ieri, presso il Parco Bognar di Pozzuoli, il primo incontro del tredicesimo torneo di calcio in memoria di Loris e Daniele, i due amici assassinati per gelosia da un coetaneo nel 2006.

Tante le persone presenti a questa manifestazione che riprende dopo la sospensione per il Covid. Tra i presenti il neo Sindaco Luigi Manzoni ed il consigliere comunale Raffaele Postiglione.

In apertura Tato Buonanno, uno degli organizzatori, ha ricordato il triste episodio che portò alla morte di Daniele (il decesso avvenne poco dopo il ricovero), e poi dopo 7 giorni anche di Loris, anch’egli accoltellato (clicca qui per rileggere la triste vicenda).

Da quindici anni tutti gli amici non hanno mai smesso di ricordare Daniele e Loris, frequentando quel campetto di calcio, diventato ormai un simbolo, ed organizzando ogni anno in loro memoria un torneo di calcio.

Tato ha manifestato forte rammarico e delusone per la rimozione dello striscione da parte dei vigili, non altrettanto solerti ad interrompere un concerto non autorizzato a Monterusciello per festeggiare una scarcerazione.

Alla sorella di Daniele, Carmen Del Core, ed al fratello di Loris, Moreno De Roberto, in un clima di grande commozione, due ragazzi del Parco hanno consegnato una targa e dei fiori.

Il torneo si concluderà domenica 3 luglio con la premiazione.

DALLA PAGINA FACEBOOK “Trofeo Loris e Daniele

“Avvolgo il nastro e torno indietro nel tempo perché bisogna conoscere il passato per leggere il presente. È il 28 ottobre 2006 sono passate da poco le 20:30 a pochi metri dal cratere solfatara si è consumata un’immensa tragedia. Per assurdi motivi legati alla gelosia Loris di Roberto viene accoltellato ripetutamente all’addome, al torace, a un braccio, a una spalla e ridotto in fin di vita… a soccorrere l’amico interviene Daniele del Core … l’unico ad essere in sua compagnia. Inconsapevolmente stanno vivendo gli ultimi istanti della loro vita. Daniele viene raggiunto da 4 coltellate a schiena. Inutile la corsa in ospedale per i due giovanissimi amici la sorte è segnata! Nei giorni successivi della tragedia “Il Mattino” intitolava ed infangava Loris e Daniele scrivendo: “Ultras tra parentesi facinorosi, accoltellati da uno studente modello”. Ed ancora “Il presidente del tribunale dei minori mette in dubbio tutta la dinamica mettendo in cattiva luce Loris e Daniele”.
Torniamo ad oggi !!! Sono passati tantissimi anni. Finalmente è stata fatta luce su quello che è accaduto ma una parte della politica e dell’opinione pubblica continua ad infangare la memoria di Loris e Daniele! Il motivo ?? Forse il motivo è molto semplice, come me e come tanti ragazzi presenti oggi su questo campetto anche Loris e Daniele non hanno mai fatto parte del Cerchio Magico… Ed in questo paese, forse, se non sei dalla parte del potere devi essere dimenticato! Se non sei dalla parte di chi conta devi essere infangato ?! La memoria non è un gioco politico. La memoria non è un compromesso politico!
Il sequestro dello striscione esposto sulla gradinata da parte della polizia municipale è stata una violenza nei confronti di un’intera generazione.
Nella stessa giornata la polizia municipale si è preoccupata di uno striscione in ricordo di due ragazzi ma non è andata ad interrompere un concerto per la scarcerazione di un pregiudicato. Questa è la giustizia?! Noooo! Questo è un gioco politico. E in questo gioco politico nessuno, nessuno ha posto delle scuse ai familiari di Loris e Daniele!
A Carmen, a Moreno, in rappresentanza delle famiglie Del Core e Di Roberto!
In questa società che smarrisce ogni giorno il senso di umanità, noi vi porgiamo le nostre scuse. Scusateci se portiamo avanti il ricordo di Loris e Daniele. Scusateci a nome dei tanti cittadini di Pozzuoli per le ferite. Ci ricorderemo di Loris e Daniele anche in segreto o in un angolo del nostro cuore. Non li lasceremo mai andare via, solo così potremmo farli vivere per sempre. Lo striscione torna al proprio posto. Sempre abusivo. Sempre a modo nostro”.

 

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