I cittadini dei comuni Flegrei uniti per riappropriarsi del territorio

A Quarto primo incontro per il lancio di Free Quarto. Obiettivo comune: costruire dal basso una città sostenibile

Si è tenuto a Quarto, presso la casa della cultura “Aurora”, il primo incontro pubblico del movimento Free Quarto. L’incontro dal tema “Un Passo alla Volta” intende tracciare un percorso per una svolta politica delle comunità flegree, restituendo il territorio ai cittadini e sottraendolo alla logica clientelare che determina le scelte nelle urne. Sono intervenuti:

– Josy Della Ragione (sindaco di Bacoli): “Diamo inizio ad un percorso e diamo ufficialità ad una lotta comune che va avanti da quando è nata Free Bacoli, 15 anni fa. Diamo sostanza ad un movimento flegreo che da tempo prova emergere non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale. Stiamo allargando sempre di più una comunità di cittadini Flegrei che scelgono di lottare per la difesa del territorio. Oggi i movimenti sociali sono presenti nelle istituzioni e quindi le battaglie fatte hanno aperto prospettive istituzionali. A Bacoli siamo riusciti a far capire che il cambiamento va espresso nelle urne. Anche a Bacoli c’erano clientele e portatori di voti. Contesti elettorali che non favorivano la difesa del territorio. Non è facile cambiare le città. Oggi i movimenti sono più consapevoli. A Bacoli abbiamo elaborato il primo fallimento e ne abbiamo fatto tesoro. Abbiamo portato a Bacoli una sezione staccata della facoltà di Archeologia e da poco abbiamo vinto un bando europeo per realizzare un master universitario a Villa Ferretti. Un bene confiscato 25 anni fa che verrà aperto al pubblico solo a settembre. Con azioni concrete abbiamo la possibilità di dimostrare alla comunità che il cambiamento è possibile. Bacoli è un comune di circa 26.000 abitanti con un buco di 56 milioni di €. Nel giro di 3 anni siamo passati da una riscossione di 10 milioni di euro a 14 milioni. Solo imponendo il pagamento di tributi mai pagati.

FreeQuarto nasce per elevare i ragionamenti e far comprendere ai cittadini che la coerenza va espressa nelle urne. I fondi del PNRR sono un’occasione unica per cambiare le sorti del territorio: viabilità, sport, socialità, ambiente. C’è bisogno di amministratori che vogliono il bene del territorio e che abbiano le mani libere. Non che accontentino chi porta voti. È un contratto sociale quello da stipulare con il cittadino”. 

– Il consigliere del Comune di Quarto DAVIDE SECONE. “Quattro anni fa abbiamo iniziato a fare seriamente politica. Quando siamo arrivati nel consiglio comunale abbiamo scoperto tutto il marcio che c’è nelle istituzioni. Sono tanti i fondi che sono tornati indietro perché non utilizzati. In questi anni abbiamo presentato tante mozioni (sistematicamente respinte) e gettato le basi per la costruzione delle basi sociali. Le iniziative sociali devono radicarsi sempre di più nel tessuto della comunità. Perché le persone non devono sentirsi abbandonate. L’amministrazione comunale ritiene che qualsiasi proposta sia solo il terreno di scontro, non iniziative congiunte a tutela della comunità. La costruzione dei movimenti, partendo dal basso, sono lo stimolo per alimentare il dialogo. In consiglio comunale a Quarto non c’è nessuno in grado di rappresentare una comunità. Ci sono persone che hanno ottenuto centinaia di preferenze che non rappresentano neanche la propria famiglia. Sconosciuti che non hanno legami di nessun tipo con il territorio. Bisogna invece partire da chi è radicato nel territorio e che ha una visione unica e completa. Solo allora Quarto potrà avere vita nuova.

SILVIA PRATO – coordinatrice di Free Quarto: “L’amore per il territorio è il punto di partenza per una sana politica. Ho deciso di affacciarmi a questa avventura proprio per il mio legame con questa città che mi ha adottata, perché io sono Puteolana. Bisogna lanciare alla comunità questo messaggio: dare merito a chi lavora come attivista e dà tanto a questa città. Cominciamo dal “quartiere che vorrei”, cambiamo mentalità. La richiesta di favori per realizzare i nostri diritti ci rende solo schiavi. Il cittadino deve attivarsi con chi vuole impegnarsi e riprendersi la città. Non ci raccontiamo favole, ma vogliamo solo dare a Quarto ciò che manca”.

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