Voci dal carcere: il sole dopo tanto buio

Ricevo e pubblico le riflessioni di Nanà sulla Festa della Liberazione.

AUGURI ITALIA! Poche righe nell’interpretare, attraverso vecchie foto di quotidiani dell’epoca (precisamente del 1945), il significato di questa data, 25 aprile: la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.

Volti smunti di uomini e donne dai quali si evincono i patimenti della fame, la paura, il disorientamento di fronte all incertezza di un futuro per i loro figli, ma anche la schiettezza e la riconoscenza che riversano in quegli abbracci, in quelle mani tese verso gli alleati, i salvatori, il sole dopo tanto buio.

L’incubo finiva nei sorrisi in strada, in quella frase che sarà poi la nostra chiave di lettura:La guerra é finita”.

Non saranno vani quei sacrifici, quegli stenti raccontati dai miei nonni, qualcosa da mio padre, che con forza ribadisce quanto sia importante il valore delle cose ed aberrante lo spreco consumistico dell’oggi. Racconti che si vestivano di sorrisi quando mi veniva citato il cioccolato, lo zucchero, scatolette di carne, piccoli cadeaux degli alleati a chi per strada seguiva con invocazione d’aiuto la loro camionetta.

No, non saranno vani quei sacrifici se oggi possiamo vantare la Costituzione italiana quale atto unico e meraviglioso, agenda di dignità e di rispetto, agenda di quei principi fondamentali quali la vita, la libertà, l‘uguaglianza.

Mi perdo in queste tre parole chiedendomi perche non doverebbero essere poi comuni a tutto il mondo, perché non evitare genocidi di bambini innocenti, uomini e donne di cui l unica colpa e stata quella di vivere ed amare la propria terra in cambio della stessa vita.

Giochi di potere, fame del di più, mentre fratelli muoiono, altri festeggiano futili vittorie, quelle di cui un giorno non potranno ostentare dinanzi a DIO.

Sono Italiana e fiera di esserlo, cristiana e fedelmente legata alla religione, unica mia strada e percorso di vita, strumento prezioso per non cadere, o cadere per poi grazie ai suoi principi, rialzarsi più forti e colgo quindi, da buona italiana, in questo giorno cosi importante per il mio Paese, l’occasione per auspicare a tutti coloro che vivono nelle nazioni devastate dall’orrore della guerra, che possano in futuro avere un giorno per poter commemorare la loro liberta’.

Sono un italiana e ne sono fiera!” 

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