Sostegno – Quanti alunni diversamente abili possono stare in una classe? E quante unità questa può contenere?

Ogni anno nel mese di gennaio si effettuano le iscrizioni in ogni scuola per poi procedere alla composizione delle classi. Sappiamo che esse non possono superare le 26 unità per la scuola dell’Infanzia e Primaria e 27 per le Secondarie di 1° e 2° grado. Tutto ciò però cambia se sono presenti alunni con disabilità in classe. In tal caso, infatti dovrebbero ridurre il proprio volume di studenti per lasciare maggior possibilità di spazio e integrazioni ad alunni che ancora troppo spesso sono discriminati anche dal sistema scolastico.

Tutt’oggi la scuola non può garantire tutti gli strumenti necessari per accogliere studenti con disabilità fisiche e neurodivergenze. E se questo è un problema con il quale necessariamente dovrà fare i conti il Ministero dell’Istruzione e del Merito, è bene che i genitori conoscano i diritti dei propri figli, per verificare che questi siano realmente rispettati dalle istituzioni scolastiche. Ad esempio, non tutti sanno come varia il numero di studenti per classe in caso di uno o più studenti con disabilità, o ancora quante ore di sostegno devono essere garantite allo studente ed entro quando fare eventuale ricorso. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Innanzitutto, è necessario partire dalla composizione e formazione delle classi e il numero di alunni per aula. A differenza di quello che si possa credere, il Ministero non indica quale sia il numero massimo di alunni con disabilità in una classe, in quanto è a discrezione del singolo dirigente scolastico, tuttavia stabilisce quale sia il numero massimo di alunni in presenza di compagni con disabilità fisiche o psichiche. In merito all’argomento si sono espresse diverse realtà associative, (Federazioni nazionali di disabili), che già nel recente passato hanno suggerito di creare classi con massimo due alunni con disabilità per una didattica realmente inclusiva.

Tornando alla composizione delle aule, questa è disciplinata dal DPR 81/09, il quale stabilisce un massimo di 20 alunni laddove siano presenti in classe studenti con disabilità, con possibili deroghe fino al 10%, senza superare però il limite massimo di 25 alunni.
Ma quali sono i diritti degli studenti con disabilità e cosa devono fare i genitori per garantire loro un percorso scolastico corretto?

Per accedere al piano di inclusione scolastica, gli alunni con disabilità devono ottenere la certificazione di alunno in situazione di handicap ai sensi della Legge n. 104/92. La certificazione deve essere rilasciata dall’Inps o A.S.L. territorialmente competente, e dovrà essere consegnata alla scuola all’atto dell’iscrizione. Una volta attestato lo stato di handicap (che può essere in forma lieve, art. 3 comma 1, oppure in gravità art. 3 comma 3) devono essere redatti la Diagnosi Funzionale (DF: descrizione analitica della compromissione funzionale), stilata dall’unità multidisciplinare territoriale, e il Profilo Dinamico Funzionale (PDF: valutazione prognostica del prevedibile livello di sviluppo), elaborato dalla medesima unità in concerto con i docenti (Consiglio di Classe) e la famiglia.

La Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale devono essere riconsiderati ad ogni passaggio di grado di istruzione o in presenza di condizioni nuove e sopravvenute.
A seguito della ricezione del PF e del PDF, come previsto dall’articolo 5, comma 3, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, la scuola procede a:
•richiedere il personale docente di sostegno;

•richiedere eventuali assistenti educativi a carico dell’Ente locale (Comune);

•stesura del PEI (Piano Educativo Individualizzato), in stretta relazione con la famiglia e gli specialisti dell’A.S.L.(neuropsichiatria infantile; eventualmente logopedisti, psicomotricisti).

Il PEI viene quindi redatto dal cosiddetto GLO, (Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione) un gruppo composto da docenti, genitori, figure professionali, unità di valutazione multidisciplinare e che individua gli assi e domini su cui lavorare. Il documento dovrà essere redatto entro il 30 giugno (bozza embrionale), per poi essere ultimato il 31 ottobre (PEI definitivo). Le famiglie devono essere coinvolte nella stesura del PEI e sottoscriverlo. All’interno di questo documento verranno anche indicate le ore di sostegno per ogni alunno con disabilità in base alle proprie esigenze. In questo modo i genitori potranno vigilare e conoscere attentamente il programma formativo del proprio figlio, assicurandosi che il tutto venga svolto durante l’anno.

Durante i periodici Consigli di Classe si parlerà anche dell’ alunno D.A. verificando le indicazioni trascritte nel Pei. Agli incontri Scuola-Famiglia, due o più a seconda degli istituti, saranno illustrati ai genitori degli studenti i livelli di competenza raggiunti, eventuali evoluzioni/involuzioni e infine strategie/suggerimenti da apportare. I proff di Sostegno in detti incontri saranno abbinati ai coordinatori delle classi di pertinenza o agli altri colleghi proprio in virtù del fatto di essere docenti di tutti gli alunni e non già solamente dell’allievo D.A., come purtroppo accade ancora in alcune realtà in barba ad una vera e piena inclusione.

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