Ieri, 15 maggio 2024, c’è stata una audizione in Commissione Ambiente della Camera con la partecipazione del Prof. Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sulla situazione del bradisismo nei Campi Flegrei. Ha riferito che l’ultima eruzione c’è stata nel 1538 con la nascita di Montenuovo, che dal 2005 si è registrato un sollevamento di 25/30 cm in più rispetto agli anni ‘80, con circa 16.000 eventi sismici.
Attualmente il sollevamento è di circa 20 mm al mese, dopo una lieve impennata del mese scorso con circa 3 cm.
Il fenomeno è sotto controllo anche con il nuovo strumento di tomografia sismica che può accertare i vari movimenti nel sottosuolo, secondo i cui rilievi il magma resta a 7/8 km anche se ci sono più in alto livelli di accumulo di magma con fonti idrotermali connessi.
Il Prof. Doglioni ha confermato la correlazione tra sollevamento e scosse; concluso che al momento la situazione è sotto controllo e non ci sono elementi che possano lanciare allarme. Sono intervenuti alcuni deputati tra cui il puteolano Antonio Caso con riferimento al controllo scientifico del fenomeno. Non era quella la sede per affrontare problemi di pertinenza politica sullo stanziamento dei fondi per rendere sicuri i fabbricati vulnerabili.
In merito all’audizione il prof. Giuseppe Luongo ha chiarito che la tomografia sismica ha prodotto “dati fino all’anno 2022. Mancano i dati della fase più critica degli ultimi due anni. La tomografia è stata effettuata con i terremoti locali e poiché tale sismicità si colloca quasi del tutto negli ultimi 3 km solo lo strato superficiale può essere indagato, nulla a maggiore profondità“.
“Il Prof. Doglioni – ha concluso il Prof. Luongo – ha introdotto anche il rischio geochimico. Sono sbalordito per la pochezza degli argomenti che ha trattato. In sintesi, invece di stringere sul problema della sicurezza, lo ha ampliato“.
Bradisismo, Luongo: perché l’area dei terremoti è sempre più ampia