“Giulio è mia madre” è un libro che definisce uno dei temi più importanti sul tavolo: il concetto di maternità non legato al genere o al mero accudimento, ma che è attitudine dell’essere umano, a prescindere dal sesso o dal legame di sangue. L’atto politico che costituisce l’idea fondante del libro è estendere diritti e prospettive a tutti.
La storia si apre come un armadio, deposito di scorie emotive e di vite da cui è difficile uscire. È la scatola nera di ogni vita questo enorme sarcofago pieno di vestiti e stoffe che ci rimandano a ricordi lontani e piacevoli o meno felici che siano.
Anna la protagonista fa i conti con questo disordine, ma ha Giulio, un amico caro, anch’egli tradito dal partner, che la ama come se l’avesse partorita, poiché si sa una volta si nasce per vivere e la seconda volta si rinasce per esistere. Da qui, il legame potente che definirà il rapporto di filiazione tra i due e suggerirà la soluzione alla storia.
Nota sull’autrice: Angela Giordano, classe 1974, smodata passione per il cioccolato, per il caffè e per i film di nicchia. Scrive da quando aveva 6 anni e legge anche senza occhiali. Mamma di Nina, meravigliosa ragazza, e di Fortunato, il suo gatto che la sveglia alle 5 del mattino perché vuole i croccantini di una determinata marca. È una ghostwriter e riesce a perdere una serie infinita di auricolari per casa senza mai più trovarli!
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