Nel giorno della memoria il ricordo di tante forme di discriminazione

Le sollecitazioni e le provocazioni che subiamo quotidianamente ci impongono continue forme di adattamento. Chi non riesce ad adattarsi resta indietro e rischia di essere trascinato nel baratro. Ma chi o cosa stabilisce la misura dell’adattamento? E’ forse la paura di subire discriminazioni? Questa paura ci induce, talvolta, ad incarnare falsi prototipi, ad inseguire dei falsi miti. Ciascuno suppone di sé, credendo di sapersi sempre adattare. Bisognerebbe piuttosto imparare a guardarsi dentro ed andare alla scoperta del proprio animo, operare prima o poi una conversione. Convertirsi vuol dire mostrarsi per ciò che si è. Molti si mostrano estroversi, ma in realtà sono timidi. Professano di essere atei, ma in realtà hanno fede. Per non parlare di quanti, nell’ombra, vivono la propria omosessualità o sentono di appartenere ad un altro sesso. Per quanto tempo è possibile indossare un abito stretto o una maschera? Sarebbe bello se tutti mostrassero la propria diversità: ciò ci renderebbe UNICI. Tendiamo, invece, ad essere omologati.

Auschwitz gennaio 1945: anche quello fu l’inizio di un cambiamento. Il popolo ebreo  vide la luce dopo anni di persecuzioni. L’umanità ha vissuto l’Olocausto, la più profonda forma di discriminazione della storia, ma non ha ancora interiorizzato il concetto di uguaglianza. Handicap, omosessualità, credo religioso, status economico e sociale, antisemitismo, sono solo alcune delle forme di discriminazione fortemente attuali.
Molti di noi spesso vivono (e trasferiscono ai figli) il tangibile, il palpabile, il visibile, esprimendo implicitamente il concetto che quella sia LA NORMALITÀ.
Il Giorno della Memoria va affrontato nella misura del passato e del presente, dialogando con coraggio sui limiti del vivere in maniera stereotipata e riflettendo su quanto l’influenza dal giudizio altrui agisca sulle nostre forme di adattamento.
Giorgia e Bruno, due bambini di 9 anni, hanno rappresentato con un disegno alcune delle forme di discriminazione: l’omofobia e il razzismo basato sul colore della pelle. Partiamo dai bambini per superare le disuguaglianze! I bambini hanno tanto da insegnare.

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