Pozzuoli partecipa al progetto “la Campania torna a volare” con la ricercatrice Tiziana Angrisano: dallo spazio giungerà la cura per l’osteoporosi

In diretta da Palazzo Santa Lucia, alla presenza del Governatore De Luca, stamattina sono stati illustrati gli investimenti della Regione Campania nel settore dell’Aerospazio. Un’importante occasione di sviluppo e creazione di lavoro. Il progetto “la Campania torna a volare” che vede protagonisti un team di ricercatori e nato dalla collaborazione fra il dipartimento di biologia dell’Università di Napoli Federico II e l’Agenzia Spaziale ALI, è espressione della capacità di collaborazione e di aggregazione del settore “ricerca” della Regione. 

Il 29 agosto è stato lanciato dalla Base John Kennedy Space un razzo con a bordo un esperimento tutto Made in Campania, afferente al progetto “Readi-FP”, un piccolo laboratorio portatile, più precisamente un incubatore sul quale le cellule sono state caricate per la crescita nello spazio, destinato allo studio e alla prevenzione dell’osteoporosi. Il razzo ha raggiunto la stazione internazionale e ci rimarrà 10 giorni. Gli astronauti della base spaziale orbitante daranno il via all’esperimento nella scatola intelligente che, in microgravità e in presenza di radiazioni, testerà gli effetti protettivi delle sostanze naturali estratti dal vino sugli osteoblasti umani. Il sistema di microgravità rappresenta un ottimo metodo per lo studio dell’invecchiamento, quindi non solo una possibile soluzione per la cura dell’osteoporosi degli astronauti, ma con ampie ripercussioni anche sul pianeta Terra. Il razzo che trasportava questo esperimento era accompagnato dalla bandiera italiana. In totale gli esperimenti sono sei: tre degli Stati Uniti, uno giapponese, uno tedesco e il nostro italiano.

L’esperienza è stata unica, bellissima, entusiasmante – dichiara la dott.ssa Angrisano, raggiunta telefonicamente – e la riuscita di questo ambizioso progetto è merito soprattutto del team di ricercatori che con connotazioni professionali così diverse (biologi, fisici, ingegneri) ha unito le proprie competenze nella maniera più utile possibile per poterle sfruttare e destinare proficuamente al lavoro sperimentale. Al rientro della navicella le cellule saranno analizzate per indagare l’effetto delle sostanze utilizzate; intendiamo realizzare, poi, una pubblicazione scientifica sull’argomento”. La dott.ssa Angrisano ha collaborato con Biologa Valeria Lucci e gli ingegneri Marco Miceli e Fabio Peluso.

A beneficio dei lettori il link della diretta da Palazzo Santa Lucia, con tutti gli interventi degli esperti: Clicca qui 

 

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