Maestra allontanata dalla preside durante le lezioni

Il Garante della Privacy è intervenuto più volte per assicurare che lo schema del decreto che ha istituito l’obbligatorietà del certificato verde sia conforme alle disposizioni nazionali e sovranazionali dettate per assicurare che non si calpesti la dignità e la libertà del personale scolastico nel luogo di lavoro, richiamando a tal fine le numerose disposizioni vigenti in materia

“Per scelta ho deciso di non vaccinarmi – racconta una docente di scuola primaria – L’orario mi consente di cavarmela con due tamponi a settimana”. Lunedì ne ha fatto uno alle 8,40 validità 48 ore. È entrata a scuola senza problemi fino a mercoledì: all’ingresso, controllo superato. “Ho iniziato la mia lezione di italiano alle 8,10. Dopo mezz’ora, entra la fiduciaria. Mi chiede di andare dalla vice preside”, continua la docente. Ha telefonato la dirigente scolastica: il green pass della maestra è scaduto e la preside ha emesso un ordine di uscita. “Sono stata immediatamente allontanata dalla classe. Ho avuto solo il tempo di entrare e prendere la borsa, ho lasciato tutti i libri aperti sulla cattedra. I miei alunni mi guardavano senza capire cosa stesse succedendo. Avrei voluto parlare con una collega in un’altra classe, non mi è stato consentito. Mi sono sentita umiliata, discriminata, frustrata. La classe è stata affidata alla vigilanza di un bidello”, denuncia.

La circolare del Miur n. 951 del 9.9.2021 prevede che il green pass debba essere controllato “quotidianamente e prima dell’accesso del personale nella sede ove presta servizio“. Pertanto l’Anief ha chiesto al Ministro di integrare e chiarire la nota per prevenire abusi e discriminazioni.

FONTE: Orizzonte Scuola

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