Per dare seguito al flash mob di domenica 23 gennaio, le Associazioni hanno inviato una lettera (che riportiamo integralmente), ai Sindaci del comprensorio flegreo-giuglianese, con l’auspicio di poter approfondire con loro alcune delicate problematiche e sollecitare interventi concreti ai livelli regionali e nazionali.
“L’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del comprensorio flegreo-giuglianese e le Associazioni Acli Dicearchia Pozzuoli, Eco della Fascia Costiera, Licola Mare Pulito, Legambiente “Città Flegrea”, Villaricca Nuova Borgosano, sono impegnati da anni sulle problematiche ambientali e sanitarie, per la valorizzazione del patrimonio archeologico e per l’utilizzo delle risorse naturali.
La sollecitazione a continuare nel nostro impegno arriva in particolare dai pazienti oncologici e cardiopatici perché si sono resi conto che da due anni sono di fatto trascurati, in quanto viene assegnata priorità assoluta alla pandemia ed alla campagna vaccinale.
Per queste motivazioni le Associazioni hanno organizzato una iniziativa simbolica, un flash mob, lo scorso 23 gennaio, in Piazza della Repubblica a Pozzuoli. Hanno avuto la possibilità di guardare negli occhi tanti cittadini che hanno manifestato preoccupazione soprattutto per il futuro dei loro figli e per la loro salute. Hanno tentato di far veicolare messaggi di speranza, informandoli che sarebbe stato chiesto il pieno sostegno dei Sindaci del Comprensorio.
Le SS.LL., pertanto, tutti insieme, ben consapevoli dell’esistenzadi questi problemi, attraverso la Commissione istituita presso l’Asl Napoli 2 Nord, presieduta dal Sindaco di Giugliano, potrebbero avviare un approfondimento sulle tematiche sanitarie, a partire dal potenziamento della medicina territoriale in quanto attraverso le cure domiciliari si potrebbero evitare ulteriori difficoltà al sistema ospedaliero, attualmente nelle condizioni didover chiudere alcuni reparti e non garantire visite specialistiche. Ciò anche a seguito dei tagli degli scorsi anni di personale e posti letto.
Problemi altrettanto delicati riguardano gli scarichi a mare e le bonifiche delle discariche. Regione e Città Metropolitana registrano notevoli ritardi. E’ noto che da settembre 2019 è in vigore la norma che trasforma l’area vasta di Giugliano da sir (sito di interesse regionale) in sin (sito di interesse nazionale). Ma è altrettanto noto che la stessa legge prevede che il Ministro dell’Ambiente (oggi Transizione Ecologica) debba predisporre un decreto che definisca la perimetrazione dell’area. L’allora Ministro Sergio Costa si impegnò con le Associazioni a far rientrare nel sin anche le 5 discariche di Via Provinciale Pianura, riempite di rifiuti tossici, il cui percolato ha raggiunto le falde acquifere. Sugli scarichi a mare e sulle discariche sono in corso indagini della Magistratura, a seguito di una formale denuncia delle Associazioni.
Ad oggi non risulta che il decreto sia stato firmato. Si sa solamente che per il PNRR è stata avviata una consultazione pubblica per i SIN ed i soggetti interessati potranno inviare entro il prossimo 4 febbraio osservazioni che saranno utilizzati dal Ministero per predisporre il decreto. Sarebbe un’occasione da non perdere.
Le Associazioni conoscono bene le difficoltà delle SS.LL. per tentare di garantire servizi efficienti, a partire da quello scolastico, che in questo periodo sta attraversando difficoltà molto delicate. Ritengono, nel contempo, che , superando ogni forma di municipalismo, si possono rivendicare soluzioni ai livelli regionali e nazionali, con il pieno sostegno delle Associazioni e dei cittadini, al fine di ottenere migliori risultati, anche in vista dell’utilizzo dei fondi del PNRR.
Un particolare approfondimento meriterebbe la valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale presente nel nostro comprensorio e che viene invidiato dal mondo intero. Si sa che da anni esistono progetti e finanziamenti, ma da oltre sei mesi, per fare un solo esempio, non si riesce a liberare il legname dell’impalcatura nell’Anfiteatro, distrutto a seguito dell’incendio del 16 luglio dello scorso anno e su cui sono ancora in corso indagini della Magistratura.
L’inaccettabile aumento delle bollette di luce e gas di circa il 50% è stato determinato dall’ assenza di un piano energetico, anche attraverso l’utilizzo delle risorse naturali. Di conseguenza ha provocato aumenti assurdi anche dei beni di prima necessità.
Le Associazioni garantiscono la piena disponibilità a collaborare e sostenere un percorso che possa realizzare concreti risultati, in particolare per le fasce più deboli, nella totale convinzione che in questo comprensorio esistono potenzialità enormi di sviluppo ed occupazione.
Nel ringraziare per l’attenzione, anche a nome dei Presidenti delle Associazioni, auguro alle SS.LL: buon lavoro e, in attesa di riscontro, saluto cordialmente.”
Ciro Di Francia