Ritorna il sereno all’ISIS “Tassinari” di Pozzuoli. Da oggi didattica in presenza con alternanza tra biennio e triennio. Dal 17 maggio la società proprietaria dell’immobile ha iniziato i lavori; sono stati messi anche sensori sui solai per verificare la stabilità e l’idoneità sismica della struttura, nella considerazione che è ubicata in una zona ad alto rischio. Va dato ampio riconoscimento alla Dirigente Scolastica Teresa Martino che si è quotidianamente impegnata per sollecitare la riapertura dell’Istituto, con il sostegno delle componenti scolastiche, mobilitate con varie iniziative, della sezione “Europa verde” di Pozzuoli, nonchè dal consigliere metropolitano Paolo Tozzi. Ovviamente la mobilitazione continuerà sia per ottenere la disponibilità dell’intera struttura per settembre, al fine diconsentire una ripresa delle attività didattiche senza rotazione, sia per confrontarsi con la prossima dirigenza di Città Metropolitana, che sarà eletta con la tornata elettorale autunnale.
Il Sindaco di Pozzuoli, interpellato per un eventuale utilizzo del complesso ex Monachelle per il “Tassinari”, si è dichiarato contrario nell’ultimo consiglio comunale, ma vorrebbe destinarlo a Monterusciello. Tale proposta non ha suscitato entusiasmo in quanto la platea del centro storico verrebbe privata di un Istituto superiore e gli studenti, penalizzati per i noti problemi di trasporto, a tal punto preferirebbero una scuola di Napoli. L’ex “complesso Monachelle” è di proprietà del Comune di Napoli; il Sindaco De Magistris, nonché sindaco metropolitano, al di là di qualche promessa, non ha mai concretizzato una proposta di destinazione d’uso di quel complesso, abbandonato da sempre, ma con un concreto attivismo di cittadini riuniti in Comitato che hanno organizzato diverse iniziative di carattere sociale. I tempi sono lunghi. Al momento resta la soddisfazione per il risultato ottenuto, benché con mesi di ritardo. La didattica in presenza restituisce la necessaria serenità al personale scolastico ed agli alunni, in modo particolare a quelli delle classi quinte che tra meno di un mese saranno chiamati alla delicata prova dell’esame di Stato.