PIANETA SCUOLA – a cura di Ennio Silvano Varchetta – Con la DAD aumentata la dispersione: la preoccupazione di Moreno e Rossi-Doria

Tante le segnalazioni alle procure minorili dopo un anno di Covid

Dal marzo del 2020 le scuole si sono dovute cimentare con la Didattica a distanza: ma se da un lato la pandemia ha determinato la chiusura degli istituti e il conseguente passaggio alla dad con buoni risultati per tanti ragazzi, dall’altro si sono registrate impennate sul fronte dispersione. 

Dati allarmanti si registrano negli uffici del Tribunale dei minori di viale Colli Aminei a Napoli dove solo negli ultimi mesi sono giunte dalle scuole oltre 1000 segnalazioni rispetto alle circa 400 annuali del 2020 e le 800 del 2019. A suonare il campanello d’allarme sono i magistrati per i minorenni che si sono accorti di una questione inequivocabile: la didattica a distanza, l’assenza della scuola in presenza ha aumentato a dismisura l’abbandono scolastico. Ad avere acquisito un monitoraggio sulle conseguenze della crisi sanitaria nella scuola è Save the children che in collaborazione con l’Istituto di Sondaggi Ipsos ha presentato un’indagine da cui emerge che il 28% degli adolescenti dichiara che dall’inizio della pandemia almeno un compagno di classe ha smesso di frequentare la scuola. Ad accorgersi dell’aggravarsi della situazione sono, invece, i procuratori minorili. Il procuratore per i minori di Napoli, Maria de Luzenberger ha dichiarato: “L’evasione già normalmente nella nostra regione è enorme. Il Comune di Napoli si muove ma non tutte le amministrazioni della provincia  risultano sempre attente e tempestive.
Siamo in un territorio difficile dove i capi d’Istituto che fanno troppe segnalazioni balzano all’occhio e rischiano. Nel 2019 abbiamo avuto circa 800 fascicoli aperti. L’anno successivo siamo passati a 400, un numero anomalo che ha insospettito. Ho percepito che la dad aveva aggravato una fuga dagli schermi. Ho scritto ai presidi e in poche settimane sono arrivate un migliaio di segnalazioni
”. Nella provincia di Napoli si registrano 119 casi nelle primarie; 201 alle medie e 228 alle superiori. Nelle dieci municipalità di Napoli la situazione non è migliore: 25 casi alla primaria; 150 alla secondaria di primo grado; 70 alle superiori. Il numero maggiore di segnalazioni (40) arriva dalla VI Municipalità, Ponticelli, Barra, S. Giovanni a Teduccio. Stesso dato nella III Municipalità, Stella, S. Carlo all’Arena. “Purtroppo, spiega il procuratore, ho visto tanti bambini della Primaria dove in genere il dato è molto contenuto. Serve l’impegno di tutti. Sono necessarie istituzioni che facciano davvero rete. La giustizia minorile funziona se ci sono all’esterno servizi sociali che possono intervenire. Dovremo costituire un pool per lavorare su questo problema”.
Nelle prossime settimane e prima della chiusura dell’anno scolastico gli uffici preposti passeranno ad esaminare, come da prassi, caso per caso per comprendere le ragioni precise che hanno creato questa valanga di dispersi in quest’ultimo anno. Chi conosce bene questo mondo è sicuramente Cesare Moreno, presidente dell’associazione “Maestri di strada” e già fondatore con Marco Rossi-Doria del Progetto Chance di Napoli. Lui con tutti i suoi volontari ha raggiunto in questi mesi oltre 200 famiglie di ragazzi che non frequentavano più le lezioni portando loro un “pacco viveri per la mente” che conteneva materiale didattico e in qualche caso device. Moreno, alla lettura dei numeri raccolti dalle procure, è preoccupato: “I dati per quanto siano significativamente più alti sono ancora inferiori alla realtà. Mi spiego meglio: abbiamo fatto incontri con l’assessore all’istruzione del Comune di Napoli e i servizi sociali ma è emersa la questione del personale insufficiente. Dal nostro osservatorio i dispersi si sono triplicati. E’ ripreso l’abbandono scolastico alla primaria che non si vedeva da anni. Nel resto d’Italia le chiusure sono state minori, ma in tutto il Paese vale il ragionamento che ho fatto per la scuola elementare“. Il quadro preoccupa tante persone. In primis c’è Marco Rossi-Doria, neo presidente di “Con i Bambini” ed ex sottosegretario di stato all’istruzione: “La dispersione scolastica e l’abbandono della scuola sono fenomeni purtroppo ben presenti già prima del Covid, soprattutto al Sud e in particolari aree sociali, nelle grandi periferie urbane ma non solo. Tra gli effetti sociali del Covid vi è sicuramente l’acuirsi di tali fenomeni e più in generale l’aumento delle diseguaglianze educative. Siccome voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, credo che questa sia l’occasione per fare quello che andava fatto anche prima: creare alleanze educative tra scuola, famiglie, civismo educativo, istituzioni locali. Se ne esce solo insieme, implementando e rafforzando le “comunità educanti” come sistema nazionale e a livello territoriale”.

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