Il Prof. De Natale commenta il workshop scientifico di Napoli

Alle 13.45 di oggi, domenica 7 maggio, una scossa di 1.2 di magnitudo si è prodotta nella Solfatara.

Dal 2 al 4 maggio si è tenuto a Napoli un workshop scientifico. Tramite la sua pagina Facebook , il Prof. Giuseppe De Natale, uno degli organizzatori dei lavori, ha espresso una propria valutazione dell’iniziativa.

Venerdì c’è stata un’escursione scientifica sui luoghi chiave per mostrare la nostra nuova interpretazione dell’Ignimbrite Campana, l’eruzione più grande mai avvenuta in Europa e nell’area Mediterranea, di 40.000 anni fa. Noi abbiamo recentemente dimostrato che non è avvenuta dai Campi Flegrei formando la caldera, la tesi più accreditata fin’ora, ma da una grande frattura localizzata a Nord della caldera attuale (caldera formata quindi 15.000 anni fa dall’eruzione del Tufo Giallo Napoletano), che inizia nella zona di Giugliano; ed anche il meccanismo è diverso da quanto immaginato finora (essenzialmente Pliniana), perchè abbiamo trovato in varie perforazioni i prodotti, finora sconosciuti, della prima e più importante fase, freatomagmatica.
Come conseguenza, i Campi Flegrei non possono più essere considerati un Supervulcano (a rigore, neanche l’Ignimbrite Campana è una Supereruzione, perchè ha emesso circa 250 km3 di magma, mentre in genere si considera Supereruzione un evento che emetta oltre 1000 km3 di magma), perchè l’eruzione che ha formato la caldera ha emesso al massimo 40 km3 di magma. Il problema però è che, negli ultimi 20 anni, sono state identificate almeno altre 9 eruzioni Ignimbritiche, tutte emesse da qualche parte ignota nella Piana Campana. Tutta la Piana Campana è dunque una gigantesca area vulcanica, che sembra produrre soltanto grandi eruzioni Ignimbritiche ad intervalli temporali di alcune decine di migliaia di anni. E non sappiamo se è ancora attiva, e dunque possa produrne ancora in futuro. L’ultima eruzione Ignimbritica è stata quella del Tufo Giallo Napoletano, l’unica a formare una caldera di collasso”.

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