Il Piano di Emergenza dei Campi Flegrei: ECCO COSA SAPERE

Da Monte di Procida Posillipo, i cittadini devono essere informati sui comportamenti da attivare in caso di emergenza. Questo territorio detto “caldera dei Campi Flegrei”, comprende anche una parte sottomarina nel Golfo di Pozzuoli che negli ultimi tempi ha rappresentato l’epicentro di svariati eventi sismici.

Nel 1538, prima dell’eruzione che portò alla nascita del Monte Nuovo, ci furono numerosi terremoti all’incirca nei due anni precedenti ed il suolo, in questo tempo, si sollevò di 19 metri. Da allora i Campi Flegrei sono in uno stato di “quiescenza, anche se mostrano segnali di attività attraverso i terremoti, le fumarole (sparse in tutta la caldera) e le deformazioni del suolo. Dal 2012, il monitoraggio del fenomeno, ha reso necessario l’innalzamento del livello di allerta da VERDE a GIALLO.

“Il monitoraggio è fondamentale per definire lo stato di attività del vulcano e il livello di allerta, e per l’attuazione delle misure previste dal Piano di protezione civile. Tuttavia, le attuali conoscenze scientifiche non consentono di prevedere con certezza quando, come e, in particolare per una caldera, dove avverrà la prossima eruzione. Allo stesso modo non è possibile prevederne la durata”.

Gli esperti evidenziano che i Campi Flegrei in passato sono stati caratterizzati principalmente da “eruzioni esplosive” ed un’ipotetica previsione futura, andrebbe nella stessa direzione. Quindi fuoriuscita di gas, lava e cenere che potrebbero raggiungere l’altezza di decine di km; esplosioni freatiche, cioè di vapore, acqua idrotermale, cenere e roccia, che potrebbero anche precedere l’eruzione; colate di fango (cenere vulcanica ed acqua).

E’ fondamentale che tutti coloro che risiedono o che soggiornano nella ZONA ROSSA conoscano il Pino di Protezione Civile e quale comportamento adottare in caso di emergenza:

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