GREEN PASS: in vigore dal 26 luglio, ma il Governo è ancora al lavoro per dissipare alcune zone d’ombra

A seguito dell’aumento dei contagi causati dalla variante Delta, i Presidenti delle regioni hanno proposto una nuova disciplina per l’attribuzione delle fasce di colore: l’ipotesi è di lasciare le regioni in zona bianca se non si supera la soglia del 20% dei posti in terapia intensiva e del 30% nei  reparti ordinari. L’obbligatorietà del Green Pass dovrebbe favorire la ripresa di alcune attività, come eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi, settori che sono stati fortemente danneggiati dalle restrizioni. Il Consiglio dei Ministri è in procinto di approvare un decreto che andrà in vigore da lunedì 26 luglio. Senza foglio verde saranno inibite alcune attività, ma sono ancora tante le zone d’ombra sulle quali lavorare. Al momento non si prevede l’obbligo per il personale scolastico e per gli alunni a partire da 12 anni, ma per evitare la DAD l’orientamento è quello di andare in tale direzione, nonostante l’opposizione delle organizzazioni  sindacali. In effetti il governo italiano intende condividere le stesse scelte di Macron, che in parte ha dovuto rivedere la posizione dopo le proteste di diverse migliaia di cittadini francesi. Ciò per consentire la ripresa di alcune attività in sicurezza, vietando ai non vaccinati la frequenza di eventi che potrebbero diffondere il virus, come si è verificato per i festeggiamenti del titolo europeo. A Roma, infatti,  si sono quintuplicati i contagi. Pertanto, per non introdurre l’obbligo vaccinale, ci saranno restrizioni, ma che serviranno a poco o nulla se non ci saranno i controlli.

Alcuni “illuminati” prevedono un diffuso contenzioso, e non solamente da parte dei no-vax, in quanto con tali scelte si determineranno quelle discriminazioni che la stessa UE ha indicato di evitare, in particolare nei confronti delle persone che non possono vaccinarsi, come le donne incinte e/o coloro affetti da alcune patologie riconosciute dagli Enti preposti. Va, altresì, rilevato che il Tar della Campania ha cancellato quella parte dell’Ordinanza del Presidente De Luca che prevedeva l’obbligo del tampone o del test sierologico al personale scolastico prima dell’inizio delle lezioni dello scorso annoInfine, il Governo si dovrebbe anche preoccupare di intervenire finalmente sulle cause che provocano la diffusione del virus ed altre gravi patologie, che non sono solamente gli assembramenti, ma soprattutto smog ed inquinamento, come sta emergendo da una ricerca coordinata dal prof. Antonio Giordano, esimio scienziato di fama internazionale.

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