Cronaca di una concittadina emigrata in Inghilterra

Ricevo e pubblico*
Mia figlia Claudia, emigrata in Inghilterra per rifiuto della mancanza di educazione civica e della qualità di vita nel nostro territorio, è ormai cittadina inglese (buon per lei ma male per noi italiani). La decisione scaturì dalla vergogna provata quando una sua amica belga, venuta a Napoli, le chiedeva come mai aspettavano un autobus senza sapere se e quando sarebbe passato e per giunta lo aspettavano vicino a cumuli di spazzatura. Ha pensato quest’ anno di tornare per le vacanze da noi genitori e trascorrere last minute qualche giorno ad Ischia, per questo la ho accompagnata agli imbarchi al porto di Pozzuoli.

Ecco dopo un po’ cosa mi scrive su whatsapp:

“Ogni volta che torno a Napoli mi domando se rendere le cose impossibili a turisti e cittadini è una strategia o solo incompetenza.

Identificare cosa prenotare a Ischia già è stato un processo macchinosissimo perché la maggior parte degli hotel interpellati non avevano un sistema di prenotazione online e mi chiedevano di fare una richiesta di preventivo, con invio modulo cartaceo.

Al porto di Pozzuoli non era indicato dove attraccasse il traghetto, c’era un mare di gente che si domandava se era nel posto giusto e nessuno sapeva niente. Il biglietto poi, prenotato online, all’imbarco non è stato accettato e ci hanno detto che occorreva cambiarlo in una biglietteria, altrettanto non indicata in nessun modo, con un cartaceo perché altrimenti -non gli entrava in contabilità-… poi vi lamentate che la gente va in Grecia e in Spagna e dite che è perché -costa meno- … chissà?

Caro Papà sei un pazzo, per non dire altro, a continuare a sprecare tempo e danaro e di cercare di realizzare progetti importanti come quello di RAM (www.rinart.it ) … sei senza speranza”.

*Carlo Sorvillo

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