Anche un luogo di reclusione è una comunità

Un luogo di reclusione é una comunità. E’ un posto dove si soffre per la perdita della libertà e per gli affetti lasciati fuori, ma dove nascono anche tanti legami. Tra i detenuti, tra questi e il personale carcerario, tra questi e i volontari. La prima volta che sono entrata nel carcere di Pozzuoli non conoscevo nulla di quel mondo. Attraversare quella porta mi ha cambiato la vita. Le storie ascoltate “dentro” sono state la ricchezza che ho portato con me “fuori“. Ed é proprio fuori da quelle sbarre che ho voluto trasferire le emozioni provate, perché ciascuno di noi oltre quel muro possa comprendere quanto la rete sociale sia determinante per supportare una persona in difficoltà.

Ieri, insieme ad un gruppo di amici, abbiamo varcato le porte della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli ed abbiamo presentato il libro “Anche in Carcere viene Natale” alle detenute. Proprio lì dove tutto é nato: abbiamo riso, abbiamo pianto, abbiamo definito dei punti fermi. Tutti insieme abbiamo fatto comunità.

Ringrazio la direttrice della Casa Circondariale, la dott.ssa Maria Luisa Palma e la dott.ssa Adriana Intilla per la loro professionalità e per la fiducia che mi hanno accordato, grazie alla quale ho potuto intraprendere questa mia difficile ma intensa esperienza. Ringrazio gli amici, miei compagni di viaggio: Giuseppe Borrone, Angela Cicala, Carlo e Alessandro Di Somma, don Fernando Carannante, mio padre. Un ringraziamento speciale a Nanà e Alex per la preziosa collaborazione.

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