Alex: “Il percorso di transizione non ha né un inizio né una fine”

I nuovi documenti, una nuova conquista: ricevo e pubblico la testimonianza di Alex

“Il percorso di transizione non ha né un inizio né una fine. Ho da sempre saputo chi ero, ma non mi sono svegliato una mattina dicendo “Ho deciso, voglio intraprendere questo percorso”. No, non funziona così. È una scelta maturata, complessa, che ha bisogno del suo tempo, perché bisogna prepararsi mentalmente ad affrontare tutte le conseguenze (difficili) che ne verranno. Dall’altro lato, sicuramente questo percorso non ha una fine. È semplicemente fatto di tanti step, tanti traguardi: oggi ne ho raggiunto un altro.

Pensavo a tutte queste cose mentre andavo a prendere la macchina per andare al comune, dove ho finalmente ricevuto la mia nuova carta d’identità. Mentre camminavo e credevo che sarei potuto esplodere dalla gioia, pensavo che per me un inizio e una fine non ci sono, però c’è sempre un qualcosa, un evento, che fa mettere in moto tutto: il punto di non ritorno, quella cosa che accade e capisci che direzione la tua vita prenderà da lì in poi.

A quindici anni ho tagliato i capelli per la prima volta. Cortissimi. Da lì non mi sono più girato indietro. E mentre arrivavo al comune pensavo: a quindici anni, il massimo a cui potevo aspirare era il taglio di capelli che più esprimeva il ragazzo che sono, oggi sto andando a fare la mia carta d’identità. Adesso sopra c’è scritto “Alex” e c’è scritta una M, come è giusto che sia, come sarebbe sempre dovuto essere. Da adesso si vive solo.

Il percorso di transizione è capace di salvare le nostre vite: questo è un fatto, non una esagerazione. Eppure chi governa questo paese questo non lo vede, i nostri diritti per loro sono inesistenti, non valgono niente. Una donna trans è stata picchiata brutalmente dalla polizia pochi giorni fa e potrei stare qui ad elencare tantissimi altri casi simili a questo: potrebbe accadere a chiunque di noi, anche a me. Di queste cose se ne parla? No. Rendiamoci conto del paese vergognoso in cui viviamo.

Adesso che ho ottenuto i miei documenti potrei semplicemente sparire e dissociarmi da tutto questo, ma non accadrà mai. Noi esistiamo e indipendentemente dal nostro aspetto, dalla nostra anagrafica, indipendentemente dal punto in cui siamo col nostro percorso, noi avremo dignità, rispetto e diritti al pari di tutti gli altri”.

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