Alex commenta Drusilla Foer, co-conduttrice del Festival di Sanremo

L’intenzione di realizzare un festival inclusivo c’era, ma è stata abbastanza fallimentare.

DI ALEX MARTINO:
Sul palco dell’Ariston nella terza serata del Festival di Sanremo arriva Drusilla Foer, l’alter ego di Gianluca Gori. Classe 1967, l’attore costruisce il personaggio di Drusilla su YouTube, poi sui social, Instagram in primis. Il suo canale vanta 20.000 iscritti. Gori lancia il suo alter ego attraverso video di performance esilaranti e anticonformiste fino all’approdo in tv nel 2012 con il programma di Serena Dandini ‘The show must go off‘. Non né una donna transessuale, né una drag queen. È un personaggio ironico, antiborghese, con modi gentili, raffinati, colti ed eleganti.

Il telegiornale definisce il festival di quest’anno “il festival di tutti”, mentre Amadeus si dice soddisfatto di averlo reso il luogo in cui si possono portare tematiche importanti. L’intenzione insomma c’era, ma è stata abbastanza fallimentare. L’idea di avere come co-conduttrice della terza serata Drusilla Foer è stata davvero rivoluzionaria certo, è un primo passo, ma magari negli anni futuri sarebbe ancora più bello poter avere come co-conduttrice una vera donna trans, così da dare reale dimostrazione dell’apertura e dell’inclusività prima citate. Per dare ancora maggiore prova di un vero passo avanti sarebbe l’ora di renderci conto che è davvero imbarazzante nel 2022 acclamare ancora soggetti come Checco Zalone, il quale con la scusa del voler fare ironia, utilizza battute veramente misere insultando una comunità che non conosce neanche lontanamente (quella delle persone trans), non facendo altro che consolidare ancora di più stereotipi e luoghi comuni invece di abbatterli. Facciamoci una risata, insomma. Ogni passo avanti se ne fanno cento indietro. Quando impareremo a dare dignità a tutti indistintamente allora non solo Sanremo, ma il mondo intero sarà un posto per tutti.

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