Oggi è la Giornata dei Calzini Spaiati

Il primo venerdì di Febbraio il mondo celebra la “Unicità” della persona nella “Giornata dei Calzini Spaiati”. Nata una decina di anni fa da un’idea di Sabrina Flapp, maestra di una scuola elementare di Terzo di Aquileia, in provincia di Udine, l’iniziativa punta a sensibilizzare sull’autismo e altre diversità in un messaggio di inclusione e solidarietà. Ciò che distingue la persona dal gregge e l’eleva ad elemento unico ed inimitabile è la sua essenza, aspetto ineguagliabile che supera le barriere dell’esteriorità e dell’apparire.

Magistrale il monologo di Drusilla Foer di ieri sul palco di Sanremo, purtroppo andato in onda in un orario non “inclusivo”. Per questo lo riportiamo integralmente a beneficio di chi legge, con la speranza che cammini e proliferi in un mondo solo apparentemente pronto, che veste, invece, ancora calzini accoppiati. “Diversità non mi piace perché ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che proprio non mi convince. Quando la verbalizzo sento sempre di tradire qualcosa che penso o sento. Le parole sono come le amanti: quando non si amano più vanno cambiate subito. Un termine in sostituzione potrebbe essere unicità, perché tutti noi siamo capaci di coglierla nell’altro e pensiamo di esserlo. Per niente, perché per comprendere la propria unicità è necessario capire di cosa è composta, di cosa siamo fatti. Di cose belle: le ambizioni,  i valori, le convinzioni, i talenti. Ma talenti e convinzioni devono essere curati. Non è facile entrare in contatto con la propria unicità ma un modo lo avrei: si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si sollevano insieme a noi, nella purezza dell’aria, in un grande abbraccio innamorato e gridiamo: “che bellezza tutte queste cose sono io”. Sarà una ficata pazzesca e sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto io credo che sarà più probabile aprirsi e uscire da questo stato di conflitto che ci allontana. Sono una persona molto fortunata a essere qui ma vi chiederei un altro regalo: date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo il vero atto rivoluzionario, che è l’ascolto, di se stessi e degli altri. Promettetemi che ci doneremo agli altri, che accogliamo il dubbio anche solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni. Facciamo scorrere i pensieri in libertà e senza pregiudizio e senza vergogna. Facciamo scorrere i sentimenti con libertà e liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità. Immaginate se il mondo non ruotasse e fisso stesse, se tutto il buio fosse nero pesto”.

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