Negli Stati Uniti, dopo 50 anni dalla storica sentenza del 1973, ricordata con il nome di ROE V. Wade, sul tema ABORTO, si fa un passo indietro: è nuovamente vietata l’interruzione di gravidanza. Lo ha deciso il 25 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti, con 6 voti a favore e 3 contrari. Imponenti le manifestazioni di protesta in tutte le città USA, in alcune sfociate in veri e propri tafferugli.
Esponenti politici, sportivi e del mondo dello spettacolo hanno espresso non solo posizioni contrarie a tale decisione, ma anche forti perplessità sulle conseguenze sociali che ne deriveranno.
Oggi il Parlamento Europeo, con una risoluzione che lascia comunque liberi i singoli Stati di legiferare sul tema, ha chiesto all’Unione Europea di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali. La decisione è stata approvata a Strasburgo con 324 sì, 155 no e 38 astenuti. E’ stata espressa in aula piena solidarietà degli eurodeputati alle donne statunitensi. E’ stata sollevata la necessità di presentare al Consiglio una proposta di modifica dell’articolo 7 della Carta, perché “ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale“.
Gli Eurodeputati hanno condannato il deterioramento della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne negli Stati Uniti, chiedendo al Congresso statunitense di approvare un progetto di legge che tuteli l’aborto a livello federale. Hanno infine espresso preoccupazione per un possibile aumento del flusso di denaro per finanziare gruppi anti-genere e anti-scelta, in Europa e nel mondo, e hanno esortato gli Stati membri a depenalizzare l’aborto, a eliminare e combattere tutte le rimanenti restrizioni giuridiche, finanziarie, pratiche e sociali.
Proteste si sono levate tra gli esponenti della Lega. Simona Baldassarre, eurodeputata, ha espresso rammarico per l’ingerenza del Parlamento Europeo nei confronti degli Stati Uniti e degli Stati Membri, dichiarando che 324 eurodeputati si sono resi complici su una tematica (quella dell’aborto) che é in capo alla sovranità degli Stati. Ha preso invece le distanze dal suo gruppo, votando a favore, l’esponente di Identità e Democrazia, l’eurodeputata Gianna Gancia. E’ stata l’unica del suo gruppo a votare a favore, per tutelare quelle donne che “non potendoselo permettere”, finiscono per fare ricorso all’aborto clandestino.