Sanremo: il monologo sul razzismo di Lorena Cesarini – ecco la sua storia

Il giorno di Capodanno Amadeus le ha telefonato per chiederle di partecipare come co-conduttrice al Festival di Sanremo. L’attrice, diventata popolare al pubblico grazie alla sua partecipazione nella serie di Netflix SUBURRA, è la prima italiana di colore a condurre il Festival di Sanremo. Una grande occasione, un riconoscimento importante per la giovane, che fin da bambina sentiva che il mondo dello spettacolo fosse il suo mondo.

Lorena, 34 anni, è nata a Dakar, la capitale del Senegal, da papà italiano e mamma senegalese. I due si sono conosciuti nei primi anni Ottanta a Roma. Un colpo di fulmine per il padre di Lorena, che ha subito fatto il possibile per conquistare quella donna così affascinante. Lorena è nata in Africa, ma i suoi genitori sono rientrati a Roma quando lei aveva appena tre mesi di vita. Una storia d’amore bella e intensa, rovinata da una terribile tragedia: il padre è morto quando l’attrice aveva solo dodici anni. Un dramma per Lorena, che è andata avanti con il sostegno della madre Germaine, che l’ha cresciuta e l’ha aiutata negli studi.

Lorena Cesarini è laureata in Storia contemporanea con il massimo dei voti. Lorena ha portato a termini gli studi con tanta forza di volontà e molteplici sacrifici: di giorno lavorava all’Archivio Centrale dello Stato mentre la sera era impegnata come cameriera. Lorena è felicemente fidanzata: è legata ad un ragazzo napoletano che non fa parte dello showbiz e che delizia la sua dolce metà con tanti manicaretti. La co-conduttrice di Sanremo 2022 ha infatti rivelato di non saper cucinare.

Non è vero che sono una ragazza come tante, io resto nera” – Inizia così il monologo di Lorena Cesarini – Fino ad oggi a scuola, all’università, al lavoro o sul tram nessuno aveva mai sentito l’urgenza di dirmelo, invece appena Ama dà questa notizia splendida per me, certe persone hanno sentito proprio questa urgenza: evidentemente per qualcuno il colore della pelle è un problema“, ha detto l’attrice. Legge, poi, alcune delle frasi razziste che le sono state rivolte sui social. Conclude il suo lungo monologo in lacrime: “La cosa più importante per me è chiedersi dei “perché” per andare verso la libertà, la libertà dalle frasi fratte, dai giudizi precostituiti e dai giudizi sul tram”.

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