Prima scuola invernale di Storia della Lettura: conferenza stampa di presentazione

Accademia dei Campi Flegrei - di Ennio S. Varchetta

Si è svolta il 24 febbraio u.s. presso l’auditorium cardinale Alfonso Castaldo del Villaggio del Fanciullo – Curia vescovile di Pozzuoli, la conferenza stampa di presentazione dell’Accademia dei Campi Flegrei e la sua “Prima scuola invernale di storia della Lettura” con crediti formativi universitari.

Dopo i saluti del sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni, sono intervenuti il direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Pozzuoli Roberto Della Rocca, il direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano, la presidente dell’Accademia dei Campi Flegrei Gea Palumbo e il direttore del dipartimento di lettere e beni culturali dell’Università Vanvitelli di Caserta Giulio Sodano.

Ha moderato l’interessante incontro la giornalista Donatella Trotta, firma storica delle pagine culturali de Il Mattino di Napoli, già docente, autrice e curatrice di libri di saggistica e divulgazione.

L’Accademia dei Campi Flegrei nata appunto dall’idea di tre studiosi campani Gea Palumbo, Anna Russolillo e Giulio Sodano per approfondire e diffondere la millenaria storia dei Campi Flegrei, attraverso questo progetto ad ampio raggio mira alla rivalutazione culturale e sociale della storia di questo meraviglioso territorio e della multiforme varietà delle fonti che tale storia documentano nella sua lunga durata.

Presenti diversi giornalisti, alcune emittenti locali e docenti di scuole flegree.

L’Accademia dei Campi Flegrei si richiama, nel nome, da un lato alla tradizione  dell’Antica Accademia, la Scuola filosofica fondata nel 387 a. C.  da Platone (427-347 a. C.), e durata fino al VI sec. d. C. la cui chiusura contrassegnò la fine della Filosofia antica; dall’altro ai Campi Flegrei, la zona a nord di Napoli che accolse la prima diffusione della cultura greca e poi romana in Europa e che per la sua bellezza e le sue benefiche acque termali diventerà anche centro di quell’otium fecondo che aiutò i latini a scoprire le tracce greche dei propri miti culturali. Miti culturali che per secoli influenzarono la cristianizzazione pur essa antichissima di queste terre.

Dai dati archeologici e da quanto riportato da leggende, miti e memorie antiche, l’area dei Campi Flegrei, nonostante l’intensa e diffusa attività vulcanica che la rendeva in gran parte ostica e poco vivibile, in epoca preistorica e protostorica era abitata da una popolazione tribale (l’Ausonio e/o Opico – Osco) che viveva sostanzialmente di caccia e piccola agricoltura in un ambiente fitto di vegetazione e fecondo di fauna, grazie anche ad un territorio generoso, molto fertile e ricco di minerali.

Questo il mondo che hanno conosciuto i greci, i primi a civilizzare l’area flegrea con la fondazione di Cuma e l’avvio di tutte quelle attività, quali l’artigianato, l’allevamento e l’agricoltura. Proprio quest’ultima pratica è riuscita a trasformare boscaglie, paludi e aree incolte in quella nota alla storia come la “campagna di Cuma” che nel periodo di maggiore splendore si estendeva dalla collina di Posillipo fina alla Literna Palus (attuale lago Patria) con una capacità produttiva che ha reso la città – stato tra le più floride e potenti della Magna Grecia.

Con l’estendersi del dominio romano i Campi Flegrei divennero palcoscenico privilegiato dove si è rappresentata meglio che in altri luoghi lo spettacolo della storia antica. La “piccola Roma” così come era chiamata Pozzuoli, con il suo porto, il più importante del mondo conosciuto, che l’ha resa la città più cosmopolita e frequentata del mediterraneo, luogo ambito e meta irrinunciabile dell’elite romana sia in epoca repubblicana che imperiale.

I Campi Flegrei hanno anche ospitato, in età imperiale la flotta navale, ubicata inizialmente presso il Portus Julius realizzato da Ottaviano Augusto, primo imperatore, utilizzando il lago di Lucrino sia per il ricovero delle navi che per l’addestramento dei marinai nonché quello d’Averno come cantiere navale con cui era collegato tramite un canale artificiale.

In seguito la flotta fu trasferita a Miseno, a causa del bradisismo che rese inaccessibile il precedente. Lì fu organizzata la prima scuola militare e nei pressi costruite le cisterne più grandi di quel tempo (Piscina Mirabilis, Cento Camerelle, Grotta della Dragonara) inoltre, nei Campi Flegrei sono state realizzate le cavità artificiali più ardite e senza precedenti (Grotta di Cocceio, Grotta di Seiano, Crypta Neapolitana e Crypta Romana).

Con la costruzione del porto di Ostia (42 – 106 d.C.) ad opera degli imperatori Claudio, Nerone e Traiano, Puteoli e con essa l’intera area dei Campi Flegrei persero inevitabilmente il primato di centro economico e commerciale vantato per secoli. Il ripetersi, poi, di eventi sismici legati al bradisismo minarono la solidità degli edifici sia pubblici che privati e condizionarono la funzionalità delle strutture portuali contribuendo all’inesorabile declino.

Pertanto le attività commerciali si trasferirono in luoghi più idonei dove poter esercitare, in particolare a Napoli e l’area flegrea perse così la sua forza propulsiva impoverendosi e depotenziandosi.

Studiare ed approfondire, questi luoghi pregni di storia millenaria, dunque, dove attraverso dei corsi specifici gratuiti, che si avvarranno della collaborazione dei maggiori esperti per ogni disciplina dal punto di vista antropologico, archeologico, a quello più specificamente storico, a quello scientifico, e corsi brevi attraverso una Scuola invernale e una estiva.

Poiché pensiamo che tra le prime e più importanti forme di conoscenza e di trasmissione della stessa ci sia la lettura cominceremo con un corso breve che si terrà nei giorni 7 e 8 marzo prossimi sulla Storia della Lettura, che mira a ridiffondere i suoi valori culturali e sociali la lettura ad alta voce, che è stata, come si sa, per secoli, l’unica o pressoché l’unica forma di lettura” dichiara Gea Palumbo, la presidente dell’Accademia.

Durante la conferenza stampa è stato anticipato il programma della “Prima Scuola invernale di Storia della Lettura” curato e organizzato dagli ideatori (G. Palumbo, A. Russolillo, S. Gervasio, M.T. Moccia Di Fraia) che vede coinvolti studiosi e professori universitari e alunni di alcune scuole secondarie di secondo grado dell’area flegrea (Virgilio e Petronio i primi istituti ad aver aderito) con la primaria finalità di indagare e divulgare la storia dei Campi Flegrei, ma non solo questo. Obiettivo esplicito del progetto infatti è anche quello di intraprendere e perseguire un lavoro di riqualifica,  soprattutto culturale, del “territorio ardente“.

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