“Prendi una donna, trattala male, dosa bene amore e crudeltà…”

La prepotenza e la sopraffazione sulla donna appartengono ad un retaggio storico che fatica ad estinguersi

Un altro femminicidio ieri mattina a Pontecagnano. Un altro uomo che distrugge il suo giocattolo preferito perché non soddisfa più il suo ego. Anna aveva interrotto la relazione con Alfredo Erre otto mesi fa ed aveva paura. Lui la tormentava, anche sul luogo di lavoro. E così ieri mattina: è entrato con un trolley nel coiffeur dove Anna lavorava, chiedendo di parlarle prima della partenza. Si sono recati nell’ufficio e le ha sparato dei colpi di pistola, fra cui uno mortale, alla testa. Ha tentato, poi, di togliersi la vita con un colpo alla tempia, senza riuscirci. Prima di darsi alla fuga ha sparato all’attuale compagno di Anna accorso sul posto, ferendolo ad una spalla. La sua fuga è terminata nell’area di servizio San Mango Piemonte sulla Salerno-Reggio Calabria. Ora, piantonato in ospedale, è in attesa di intervento chirurgico.

Nel 2021 in Italia sono stati registrati 289 omicidi, con 116 vittime donne di cui 100 uccise in ambito familiare o affettivo; di queste, 68 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Sono solo alcuni dei dati contenuti nell’aggiornamento settimanale del report sugli omicidi volontari curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale. Dall’inizio del 2022, invece, sono già 6 i femminicidi compiuti dal partner o dall’ex. Per il vicepresidente dei deputati del Pd, Piero De Luca, bisogna “mettere in campo azioni ancora più decise per prevenire la violenza contro le donne. Non potremo dire di aver fatto abbastanza fino a che anche una sola persona sarà in pericolo e rischierà la vita come la giovane Anna“. Un altro deputato salernitano, il questore della Camera Edmondo Cirielli (FdI), sottolinea invece: “La certezza della pena per chi commette questo tipo di reato sarebbe già di per sé un efficacissimo deterrente, piuttosto che continuare ad introdurre aggravanti cercando appunto di compensare lo sbriciolamento della certezza della pena“.

Tanti propositi e buone parole, ma al momento mancano i fatti: la sinergia tra le varie realtà sociali ed istituzionali potrebbe rappresentare il volano in grado di cambiare la cultura dei popoli. Per che è di questo che parliamo. La prepotenza e la sopraffazione sulla donna appartengono ad un retaggio storico che fatica ad estinguersi.

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