L’arcobaleno risplende in piazza sul volto dei bimbi – Pozzuoli c’era!

Per entrare nella vita di un altro bisogna togliere le scarpe e, a piedi nudi, percorrere il suo cammino. Per entrare nella vita di un altro bisogna indossare i suoi abiti, percorrere la sua strada, respirare la sua aria. Il nostro governo, invece, è entrato nelle famiglie a colori con i tacchi a spillo, tentando di gettare la polvere sotto al tappeto e di soffocare l’ineluttabile.

Per difendere le famiglie arcobaleno e le trascrizioni dei figli di genitori Lgbtqia+ tante persone si sono incontrate ieri in piazza Municipio a Napoli esponendo una grande bandiera arcobaleno. Il flash mob si è svolto davanti alla sede del Comune di Napoli di Palazzo San Giacomo e ha registrato la presenza di tanti politici. Una manifestazione come quella avvenuta la settimana scorsa a Milano per scongiurare che anche a Napoli possano essere bloccate le trascrizioni dei figli di coppie gay nei registri dell’anagrafe cittadina.

Ecco di seguito rappresentato il mondo a colori, il sommerso, nella sua pienezza, nelle voci dei grandi e sui volti dei bambini. Ecco il mondo stanco dei provvedimenti sterili senza “vissuto”, senza “esperienza”.

Nella vita di un altro si entra in punta di piedi osservando la gioia, l’amore, la gratitudine e la spensieratezza dei bambini a colori… e noi ieri, eravamo in piazza Municipio per insegnarvelo.

Ecco la dichiarazione di Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli: “Questo pomeriggio a Napoli abbiamo manifestato per i diritti dei nostri figli. Eravamo in tanti. La posizione della nostra città è netta. Napoli è vicina alle famiglie arcobaleno. Lo ha più volte affermato il Vice Sindaco Laura Lieto ed il Presidente della Commissione Pari Opportunità Gennaro Esposito che presenterà al Consiglio Comunale un invito affinché il Sindaco e la Giunta adottino ogni azione politica e amministrativa volta a tutelare i diritti dei nati in qualunque modo nelle famiglie omogenitoriali. Ma vi devo confessare il mio disagio. A tratti facevo fatica a capire il vero motivo per il quale eravamo tutti lì. Nel 2023 ancora bisogna scendere in piazza per affermare diritti? E la Costituzione Italiana non ha più valore? Alcuni giornalisti (non tutti) continuano a parlare di Gpa, nessuno dice che è usata dal 90% delle coppie etero, spostando volutamente l’attenzione dai diritti dei bambini. È questo il tema!!! Poi mi sorge un dubbio e lo voglio condividere con voi: con tutto quello a cui bisognerebbe mettere mano, con la povertà che dilaga, il lavoro che manca, quello che c’è mal pagato e spesso a nero, i giovani che hanno sempre più problemi di adattamento, con la terribile crisi post pandemia… ciò nonostante sembra che il problema più grande che hanno gli italiani sia quello delle nostre famiglie. Quindi l’amore, la condivisione, l’affetto per un figlio, il desiderio di sentirsi genitori in Italia è diventato un problema. Ma secondo voi non c’è un progetto studiato a tavolino per allontanarci dai problemi veri?”

Anche il movimento Free ieri era in piazza Municipio, con i suoi attivisti. Insieme ad altre associazioni LGBT ha manifestato in favore delle famiglie omogenitoriali. Perché il mondo FREE è un mondo a colori.

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