Incidente Varcaturo: nessuno dei due conducenti poteva guidare

L’omicidio stradale si configura quando viene cagionata per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale (art. 589-bis codice penale).

Anna Sommella, il 13 settembre, era trasportata da un quindicenne che conduceva uno scooter di alta cilindrata per la cui guida la norma prevede il compimento della maggiore età ed il possesso della patente A2. Il conducente dell’auto che si è scontrata frontalmente con il due ruote non aveva la patente e l’auto era posta sotto sequestro.

Anna Sommella è stata sbalzata a 40 metri di distanza dal luogo dell’impatto. La sua vita spezzata in pochi minuti da chi, in barba alle più elementari leggi del vivere comune, ha barattato l’inciviltà con la sua giovane vita.

Chi ha fornito al minorenne il mezzo? Le indagini lo appureranno, come pure se i ragazzi indossassero il casco.

Nel frattempo l’associazione “NESSUNO TOCCHI IPPOCRATE” ha dichiarato che il conducente del motorino, gravemente ferito, è stato trasportato in pronto soccorso con l’ausilio del 118. “La situazione è diventata incandescente all’ospedale di Pozzuoli dove è stato trasportato il ragazzo. Dalle prime ricostruzioni sembra che i parenti del giovane, mossi dallo stato di apprensione, siano entrati in massa all’interno del codice rosso e addirittura nella sala Tac. La singola guardia giurata presente non ha potuto impedire questa irruzione in massa. Uno di loro, un 35enne, ha aggredito 3 infermieri con 3 sonori ceffoni, ad uno di loro pare siano state strette le mani alla gola e sbattuto spalle al muro nel tentativo di strangolarlo. Il giovane è stato identificato dai carabinieri e denunciato per interruzione di pubblico servizio”.

Per far fronte a questi attacchi che da anni il personale sanitario subisce, il Governo aveva promesso misure di sicurezza come presidi fissi di forze dell’ordine all’interno dei p.s.. Non è stato fatto in maniera completa e ad esempio a Pozzuoli tale presidio manca.” – commenta il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli – “Noi avevamo proposto anche un’altra soluzione: l’istituzione obbligatoria di un apposito registro delle aggressioni dove devono essere registrati tutti gli episodi di tentata violenza commessi ai danni degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni, nonché gli eventi sentinella che possano dare luogo a fatti commessi con minacce e violenza. Insomma serve prevenzione, attività di monitoraggio, maggiore sicurezza e pene più aspre dato che i violenti quasi sempre se la cavano con poco.”

In merito all’incidente il deputato dichiara che “Questa tragedia non è casuale ma il risultato di anni di permissivismo e di leggi super blande contro i criminali della strada. Infatti né il minorenne e tantomeno il 39enne stanno in carcere ma entrambi si sono beccati una denuncia. Da anni denunciamo i video folli di giovani e tiktoker che mostrano impuniti le loro bravate on line. Da anni denunciamo che nessuno ha mai fatto un’ora di carcere per aver investito e ucciso un’altra persona. Il risultato è l’ennesima vittima di un sistema fuori controllo“.

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