Il rumore come motore del cambiamento

Se siete neutrali in situazioni di ingiustizia, allora avete preso le parti dell’oppressore”. Desmond Tutu

Questa semplice ma potente frase è carica di significato. La sua bellezza sta nel fatto che non importa a quale contesto la si applichi: sarà sempre valida.

Facciamo qualche esempio. Pensiamo alla guerra di cui stiamo tanto sentendo parlare ultimamente alla televisione: tempo fa è stata effettuata una votazione all’ONU sul “cessare il fuoco”, ma l’Italia ha scelto di non votare. L’astensione dal voto, in questo caso, è stata la sorella gemella del “no”: implica l’aver deciso di non interessarsi al salvataggio di vite umane. Implica, dunque, l’essersi schierati dalla parte di chi sta compiendo un genocidio.

Pensiamo all’omicidio di Giulia Cecchettin. Se io che sono un uomo dicessi “non mi sento parte del problema culturale del femminicidio, perché non ho fatto e non farei mai del male a una donna” starei di fatto dicendo che sto rimanendo neutrale, cioè che non mi sto schierando dalla parte offesa, quella delle donne. Il mio disinteresse nei confronti del problema si tradurrebbe (nei fatti) nel non fare nulla per sradicare il problema del patriarcato.

Se io vedo davanti ai miei occhi una persona che sta subendo un’ingiustizia di qualsiasi tipo e, invece di prendere le sue difese, faccio finta di non vedere, mi sto di conseguenza mettendo dalla parte di chi la sta opprimendo.

Vi porto adesso un terzo esempio, quello a me più caro. Se resto in silenzio di fronte a qualcuno che non rispetta i pronomi, il nome o l’identità di una persona transgender, sto automaticamente mancando di rispetto anche io a quella persona, perché non avrò preso le sue difese. Starò anzi dando man forte a chi in quel momento sta invalidando la sua identità e gli starò dando il potere di continuare a farlo.

Il restare inermi è un’azione pericolosa che può riflettersi gravemente sulla vita di altre persone che, in momenti di difficoltà, avrebbero avuto bisogno di una mano tesa verso di loro.

Nessuno da solo è capace di cambiare il mondo, ma è nel nostro piccolo che possiamo fare una enorme differenza: questo lo possiamo fare prendendo coscienza del fatto che non restare neutrali è la chiave per la svolta.

La vita, come diceva Aristotele, è nel movimento, cioè nel cambiamento e il cambiamento non può nascere dal silenzio, ma solo dal rumore. Facciamo quindi tanto, tanto rumore per le giuste cause.

 

Ultimi articoli pubblicati

Articoli Correlati