Ricevo (e pubblico) dal generale medico dott. Aniello Angellotti:
“La settimana scorsa, in un mio post su Facebook, sostenevo la necessità di affrontare la diffusione dei contagi “ manu militari”. Sono stato frainteso da molti. Ciò in quanto hanno pensato che io ritenessi opportuno un coinvolgimento delle FF.AA. e una maggiore presenza sul territorio di Volontari a Ferma Prolungata, con i loro Beretta ARX 160 spianati. Per “manu militari” in realtà intendevo qualcosa di diverso. In pratica auspicavo una mentalità e modalità di azione proprie del grande condottiero. Tanto per intenderci dei grandi strateghi del passato come Αλέξανδρος ò Μέγας oppure Giulio Cesare, che non si attardavano in estenuanti riunioni con i loro Stati Maggiori o le autorità politiche del tempo. Immaginate il Divo Giulio (non Andreotti) sulle rive del Rubicone a rimuginare o aspettare gli ordini del Senato. “Aνερρίφθω κύβος” ovvero “sia lanciato il dado” . Si, in greco, perché i Romani colti parlavano la lingua di Socrate. E’ stato detto da più parti che affrontare una pandemia è come stare in guerra. Ebbene la classe dirigente e quella politica si comportino, per fare un esempio più vicino a noi, come il grande Corso. Mi ritornano in mente i versi del Manzoni “e il lampo de’ manipoli, e l’onda dei cavalli, e il concitato imperio e il celere ubbidir”. Ecco cosa significa “manu militari”. Direttive immediate al mutare della situazione, senza tentennamenti o squallide retromarce. Sbagliare anche, ma con decisione. Quello che più fa male in questi giorni è l’indeterminatezza, la confusione. Le continue diatribe tra Governo centrale e quello regionale. Le iniziative improvvide di certi Sindaci, poco ci manca che gli amministratori di condominio stilino nuovi Regolamenti per stare al passo con i tempi. E’ ora che ognuno faccia il proprio dovere e si assuma le responsabilità del ruolo. E questo vale per tutti, per il Capo del Governo e per l’agricoltore di Tora e Piccilli (CE). C’è voluta una settimana per decidere se giallo, arancione o rosso, e non è ancora finita. Se non ci si ammala di SARS-CoV-2 finiremo con l’ammalarci di ipocondria, diventeremo tutti ansiosi e depressi, con relativa insonnia. Allora la sconfitta del Coronavirus si rivelerà una vittoria di Pirro, con reparti Covid ormai liberi ma Centri di Igiene Mentale affollati fino all’inverosimile.”