Ieri un terremoto di magnitudo 3.8 ci ha fatti piombare nel panico collettivo. Sono reazioni normali per una popolazione che da anni convive con i movimenti dei Campi Flegrei, soprattutto alla luce dell’intensificarsi del fenomeno. Superata la paura immediata, ho indossato la divisa di Protezione Civile e, su indicazione del nostro coordinatore, ho raggiunto insieme ad altri colleghi il lungomare. Molte persone avevano lasciato la propria casa e, nonostante fosse abbastanza tardi, non avevano intenzione di rientrare.
Il nostro è stato un ruolo di presidio del territorio. Abbiamo parlato a lungo con tante persone e il bilancio di tali conversazioni evidenzia un dato allarmante: nessuno di loro sapeva quale comportamento porre in essere in caso di emergenza. Non sapevano neanche quale fosse il loro cancello di uscita.
Quale riflessione ne consegue? Leggo sui social centinaia di commenti di questo tipo: “Faremo la fine dei topi!”. Certo, accadrà così se non sapremo come comportarci. Ciascuno di noi ha un dovere civico, per salvare se stesso e gli altri: il piano di evacuazione va studiato e imparato. Se tutti imboccheremo le stesse strade, e lo faremo in orari sbagliati, bloccheremo la città! Cosa aspettiamo?
Di seguito il link del volantino IO NON RISCHIO. Leggilo e fallo leggere. Imparalo come una preghiera. La nostra salvezza, per grossa misura, è là!