Appello dei pazienti oncologici al Presidente De Luca

Fino alla fine dell’anno sospesi gli accertamenti dei centri convenzionati

Si prevede un’estate molto calda, e non solamente per le condizioni meteorologiche. Ascoltiamo molte notizie importanti sui vaccini, sulle misure restrittive per i non vaccinati, sul mancato rispetto delle regole durante il torneo di calcio europeo e sui festeggiamenti di lunedì per la straordinaria impresa della nostra Nazionale. Nessuna informazione che in Campania verranno sospesi (alcuni già dalla metà di giugno) gli accertamenti diagnostici con i centri convenzionati fino alla fine dell’anno, nessuna attenzione per i pazienti oncologici e con altre gravi malattie, che prima della terapia devono fare prelievi di sangue o altri accertamenti di controllo. Non si avverte nessuna vergogna da parte dei nostri rappresentanti istituzionali.

Era stata apprezzata la dichiarazione del Presidente della Campania Vincenzo De Luca il quale, nel consueto appuntamento del venerdì, alle ore 14.45, aveva ammesso che bisognava recuperare i ritardi per la prevenzione e per le altre patologie. Cosa  dirà in proposito venerdì prossimo? E’ pur vero che anche in ospedale o presso i distretti sanitari si possono prenotare gli accertamenti, ma sappiamo bene cosa è successo negli anni scorsi durante i periodi di sospensione. Persone che per un prelievo di sangue si dovevano recare all’alba per prendere il numero, con il rischio di non riuscirci sempre.

Per la situazione straordinaria che si è determinata a seguito della pandemia, i pazienti oncologici e con altre patologie della zona flegrea (purtroppo ne sono tanti) rivolgono un appello al Presidente De Luca. Se non sono stati utilizzati i 23.280.000 euro stanziati con la delibera n. 180 del 24 aprile 2019, e considerato che in questi due anni nessuna iniziativa risulta avviata, si potrebbero stornare con una misura eccezionale per coprire almeno una parte dei costi per i centri convenzionati, i quali –com’è noto- svolgono un ruolo di supporto alla sanità pubblica. Si potrebbero evitare enormi sacrifici a chi già è costretto a non trascorrere una vita normale. Le Associazioni flegree si riservano di valutare se esistono le condizioni per avviare un’azione legale. Il diritto alla salute non va salvaguardato solamente con i vaccini, ma anche e soprattutto con adeguate e tempestive terapie per le altre patologie, spesso provocate dall’inquinamento ambientale, dalla mancanza di interventi e dalla collusione di pezzi dello Stato.

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