A Palazzo Reale si discute di tutela ambientale

E’ assurdo che a distanza di 19 mesi il Ministro non ricorra a poteri sostitutivi e che i consiglieri regionali dello stesso partito dell’On. Micillo, il M5S, non assumano una posizione dura

Ieri mattina si è tenuto un interessante convegno presso la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele””, al Palazzo Reale di Napoli, sulla Tutela dell’ecosistema nell’impianto costituzionale italiano, organizzato dall’AFP (Accademia Forense Partenopea). L’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio del Ministero della Cultura, della Camera dei Deputati, della Biblioteca Nazionale, del Sindacato forense napoletano. Dopo i saluti di rito ed i ringraziamenti vari, c’è stato l’intervento dell’ex Ministro dell’Ambiente, il Generale Sergio Costa (clicca qui). L’ex Ministro dell’ambiente ha messo in evidenza che nella riunione del G20 è stato rilevato che l’Italia è l’unico Paese ad aver inserito nella Costituzione la tematica ambientale, con l’obbligo di insegnamento nelle scuole. Molto sentito e duro è stato l’intervento di Padre Maurizio Patriciello (clicca qui), Parroco di Caivano. Il sacerdote ha sollecitato misure concrete, in considerazione dell’incremento delle patologie oncologiche. L’On. Salvatore Micillo, della Commissione Ambiente della Camera, ha illustrato le iniziative parlamentari, tra cui l’approvazione della legge 68/2015, meglio conosciuta come Legge sugli ecoreati. Sono stati interessanti anche gli interventi del dott. Raffaele Sabato, giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, e della prof.ssa Giuliana di Fiore, titolare di  diritto dell’urbanistica e dell’ambiente della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli: Avv. Maurizio Bianco, già Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, componente del Consiglio di Facoltà della AFP .

A margine della riunione, i rappresentanti delle associazioni Ciro Di Francia, Lucia De Cicco, Giovanni Caruso e Marzia Caccioppoli non hanno perduto l’occasione per impegnare l’on. Salvatore Micillo su una problematica che interessa la zona flegrea e che riguarda la perimetrazione dell’area vasta di Giugliano. Essa è diventata SIN (Sito di Interesse Nazionale) a settembre 2020. La norma prevede che la perimetrazione dell’area spetti al Ministro dell’Ambiente. Questi deve provvedere ad emanare un decreto. Secondo gli impegni assunti con le associazioni del comprensorio flegreo-giuglianese, dovrebbero rientrare anche le 5 discariche di Via Provinciale Pianura, riempite di rifiuti tossici, il cui percolato ha invaso il territorio flegreo ed ha raggiunto le falde acquifere.

Con molta semplicità l’on. Micillo si è limitato a rispondere che ci sono stati vari tavoli con la Regione Campania che non hanno prodotto risultati. E’ assurdo che a distanza di 19 mesi il Ministro non ricorra a poteri sostitutivi e che i consiglieri regionali dello stesso partito dell’On. Micillo, il M5S, non assumano una posizione dura. La linea è quella di non disturbare il Presidente De Luca? Oppure dovremo  attendere la campagna elettorale delle prossime politiche, mentre si registra un significativo incremento di patologie oncologiche?

Gli 8 Sindaci/Commissari del comprensorio flegreo-giuglianessono stati sollecitati ad assumere una posizione su questa e su altre problematiche. Con una pec del Presidente dell’Osservatorio dell’Ambiente e della Salute, Ciro Di Francia, lo scorso 24 gennaio, le associazioni si sono rivolte proprio a loro, ma nessuno si è degnato di dare un riscontro.

E’ stato nominato un commissario per le bonifiche, il Generale dei Carabinieri Vadalà. Senza il decreto di perimetrazione dell’area cosa potrà fare? Dopo le elezioni le Associazioni si riservano di assumere una ferma posizione e di far presentare dai parlamentari della zona una interrogazione parlamentare al Ministro Cingolani.

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