Le preziose risorse di Pozzuoli, tra delusioni ed illusioni

Vorremmo distrarre un po’ la nostra attenzione dalla pandemia, dal bradisismo e dal vergognoso teatrino parlamentare di questi giorni per dedicarci alle risorse ed alle bellezze naturali della nostra città, ma il nostro umore non migliora. Pensiamo all’Anfiteatro ed alle sue attuali condizioni, con una impalcatura andata in fumo il 16 luglio scorso, anche per la totale assenza di manutenzione, con indagini ancora in corso da parte della Magistratura e con il legname bruciato, a distanza di oltre sei mesi, ancora in bella vista dei visitatori. Nel 2005 il progetto che consentiva a 2000 persone di assistere agli spettacoli costò 534.093,85 euro. Ricordiamo che nel 2017 le Associazioni del territorio, su suggerimento del maestro Antonio Isabettini durante una fiaccolata organizzata da Acli Dicearchia, proposero al Vescovo ed al Direttore del Parco di lanciare una sottoscrizione tra i cittadini per la ristrutturazione della Cappella di San Gennaro nell’Anfiteatro. Tale prezioso reperto si trova sotto gli spalti a sinistra. È interdetta ai visitatori, per cui il progetto di recupero prevedeva anche la restituzione al culto dei fedeli. Il Parroco della Chiesa del Carmine Don Pier Paolo Mantelli aprì un conto corrente presso Banca Prossima. Incontri, proposte, cambio del direttore. Ad oggi nulla di fatto e si è in attesa della realizzazione del recupero della prima parte dell’Anfiteatro che potrà consentire anche l’organizzazione di eventi. Non si prevedono i tempi, a distanza di oltre 4 anni, nonostante l’impegno di Umberto Mercurio, per la posa della prima pietra per la costruzione della Chiesa a Licola mare, occasione di rilancio di una bellissima zona, abbandonata negli anni. Non possiamo non ricordare che il Vulcano Solfatara è chiuso da oltre tre anni per la tragica morte di tre turisti, con la conclusione del primo grado di giudizio, ma non si conoscono i tempi di riapertura, ovviamente in condizioni di massima sicurezza. Restiamo in attesa dell’espletamento del bando di gara del primo lotto del Rione Terra da affidare ad un unico gestore su cui esistono significative riserve, ma si spera che quel progetto possa realizzare occasioni di rilancio dell’antica rocca e dell’intera zona. Vogliamo illuderci che in tempi brevi Città Metropolitana e Regione interverranno per gli scarichi al mare e si potrà avviare la realizzazione del sogno del Presidente De Luca di trasformare il litorale flegreo-domitio nella Romagna del Sud, con oltre 30.000 posti di lavoro. Poca illusione ,invece, per la bonifica delle discariche, in particolare quelle di Via provinciale Pianura, sperando che il Ministro della Transizione Ecologica si decida a firmare il decreto di perimetrazione dell’area vasta di Giugliano, come prevede la normativa in vigore da settembre 2020. Le Associazioni non disperano e continueranno il loro impegno. Dopo il flash mob di domenica hanno inviato una lettera ai Sindaci del comprensorio flegreo-giuglianese per chiedere il loro sostegno. Sono fiduciose che se si riuscirà a fare rete, si potranno ottenere interventi concreti da parte dei livelli regionali e nazionali.  

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