I guariti da una forma grave di Covid non pagheranno il ticket

Quarantotto articoli e più di settanta pagine è la bozza del Decreto Ristori bis che dovrebbe essere varato entro questa settimana o al massimo la prossima. La nuova normativa ministeriale va dai ristori per le imprese colpite dalle chiusure, alle novità sullo smart working, ma anche dagli incentivi per chi investe nelle startup, alle agevolazioni per i mutui agli under 36. Uno specifico articolo preparato dal Ministero della Salute che si rivolge a tutti coloro che hanno avuto il Covid “in forma grave” e che a mesi di distanza ancora ne risentono.

La guarigione dalla malattia definita “long covid” è un problema che riguarda molte persone, pazienti che la scienza non intende abbandonare perché a mesi di distanza sono ancora debilitati a causa degli strascichi dell’infezione. Di preciso l’articolo 31 della bozza prevede “l’esenzione” delle “prestazioni di monitoraggio per pazienti ex Covid“. Ma attenzione: non varrà per tutti e per ogni tipo di prestazione. Nel testo si legge che l’obiettivo dell’investimento è garantire delle cure omogenee a tutti coloro che hanno avuto il Covid, con un “programma di monitoraggio dedicato tale da assicurare un’attività clinico-diagnostica assistenziale modulata in base alla severità della sintomatologia presentata” e “anche mediante la diagnosi precoce delle possibili sequele della malattia“. L’obiettivo è chiaro insomma: seguire i pazienti Covid anche sui possibili sintomi a lungo termine in maniera completamente gratuita, ma in base alla severità della malattia.

Il governo Draghi, se quanto scritto nella bozza del decreto Sostegni bis dovesse essere confermato, investirebbe 49 milioni di euro nei prossimi tre anni per sostenere le spese mediche dei pazienti guariti dal Covid. Nel decreto legge è già prevista una ripartizione dei fondi tra le Regioni italiane, in base al numero di abitanti. Agli ex pazienti Covid “il Sistema sanitario nazionale garantisce le prestazioni di specialistica ambulatoriale senza compartecipazione alla spesa da parte dell’assistito, per un periodo di anni due, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto“.

fonte Fanpage 

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