A Pozzuoli c’è un mondo, quello fuori e ce n’è un altro, quello dentro. “Dietro le sbarre” della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli, è l’altra realtà, quella presente nel contesto cittadino che scorre veloce; è la realtà lenta e dolorosa dove tante donne attendono la libertà. Molte di esse si rifugiano nella preghiera che dà consolazione e rende più sopportabile il dolore della detenzione. Quanti Puteolani passano dinanzi al carcere ignari della sofferenza che c’è dentro? Sono ricorrenti le considerazioni di chi sta fuori: “Hanno scelto loro di sbagliare, ora devono scontare“. Senza falsi buonismi, quanti hanno mai pensato di conoscere la storia di queste donne e di quali circostanze le abbiano condotte al reato? La detenzione priva una persona della libertà personale mai per PUNIRE, ma per RIEDUCARE. Per farlo, c’è bisogno anche di noi.
A.T. ci offre, come ogni domenica, la supplica alla Madonna, affinché mitighi non solo la sua sofferenza, ma quella di tutte coloro che in carcere condividono lo stesso dolore:
“Madre Nostra, Ti preghiamo consapevoli che con il Tuo aiuto tutto è possibile. Noi sappiamo che Dio è ovunque anche se non lo vediamo, ma Tu fa’ il suo Regno alberghi in noi. Ci sentiamo sole, stanche, spesso avvilite e senza pazienza, ma anche senza pace. Ti invochiamo quindi misericordia con le nostre preghiere affinché con il Tuo aiuto possiamo affrontare questo brutto e difficile periodo della nostra vita. Certe della Tua fedeltà dolcissima nella quale confidiamo, che supera ogni ostacolo ed è tenerissima. Crediamo nella più grande delle Giustizie, quella Divina e c’è da fidarsi ad occhi chiusi. Nella sofferenza si accende per noi la luce più grande, quella di Cristo che ci sostiene. Quando soffriamo ci volgiamo tutti al bene. Che mistero che e’ la croce… Però adesso sappiamo che la Volontà è Spirito e con l’amore tutto è possibile. Nostra Vergine Santa, resta con noi affinché sia fatta la volontà di Dio.”