Nuove restrizioni per i non vaccinati: sospensione dei lavoratori over 50

L’Italia riparte, ma negozi e ristoranti restano vuoti

Ieri, 15 febbraio, sono entrate in vigore le nuove restrizioni: la sospensione dal lavoro di tutti i 50enni non vaccinati. Le “speranze” di “Speranza” di convincere chi non ha ricevuto la prima dose sono state vane. Lo zoccolo duro dei non vaccinati non ha fatto passi indietro. E tra questi c’è anche una fetta di popolazione non vaccinabile. Che senso hanno oggi  nuove restrizioni? In un’Italia che ha raggiunto elevati numeri di vaccinati (82,3%) e con il 3% della popolazione guarita, ci sono più divieti. Il Paese delle “non persone” difende la natura, gli animali, ma non difende i non vaccinati. In nessun Paese europeo e’ stato mai vietato ai lavoratori di lavorare. Diverse sono le sentenze emesse da vari tribunali d’Italia che obbligano al reintegro nel posto di lavoro il dipendente sospeso. La norma che impone l’obbligo vaccinale viene considerata illegittima in diverse pronunce del TAR. Le regole folli ed irrazionali ed il rincaro energetico stanno distruggendo l’economia del nostro Paese. Ma a sentir parlare i politici “l’Italia riparte”. I ristori tardivi della pandemia avevano già messo in ginocchio interi settori produttivi mostrandosi inadeguati. Ed ora le limitazioni imposte dal green pass che limitano lo shopping e l’impennata dei costi energetici soprattutto per le fabbriche, stanno dando il colpo di grazia all’economia già precaria del nostro Paese. Questi sono i risultati addebitabili sia una classe politica inadeguata che da 2 anni naviga a vista, che all’inerzia di un popolo incartapecorito.

Ultimi articoli pubblicati

Articoli Correlati