GREEN PASS: la posizione dei sindacati confederali

Sull’obbligo del passaporto vaccinale del personale scolastico a partire dal prossimo 1° settembre non potevano mancare le posizioni di dissenso e di preoccupazioni dei sindacati della Scuola. ”Sul green pass per il personale scolastico ha dichiarato in un comunicato stampa Maddalena Gissi, Segretaria Generale della Cisl Scuola–  il Governo si è mosso in termini discutibili e per alcuni aspetti inaccettabili. Non tanto per la scelta in sé, che risponde a una precisa responsabilità politica assunta a fronte di una situazione di emergenza, quanto per le ricadute che ne discendono sulle condizioni di lavoro del personale, su cui il confronto con le parti sociali è assolutamente doveroso e dal nostro punto di vista irrinunciabile. Le misure previste per chi non ha il green pass  – continua Gissi rispondono a una logica che definirei di giustizia sommaria, francamente inaccettabile. L’impressione è che stia prevalendo un’esigenza che definirei più di immagine che di sostanza, e che purtroppo finisce per alimentare polemiche e infinite diatribe più che produrre soluzioni realmente efficaci e concrete. Manca a questa decisione il supporto di dati attendibili – che stiamo chiedendo da tempo – sulla percentuale di personale vaccinato, mentre è del tutto evidente che sarà la popolazione scolastica, più che il personale in servizio, l’ambito privilegiato per la circolazione di eventuali contagi. Ma sotto questo aspetto, che vede per esempio nella gestione del trasporto pubblico un nodo cruciale, non si sta facendo praticamente nulla. Non vorrei che l’inevitabile polverone che seguirà le improvvide decisioni del governo serva solo a nascondere ritardi e lacune su altri aspetti che quanto e più della vaccinazione del personale concorrono a garantire le condizioni per una ripresa in sicurezza delle attività scolastiche in presenza. Emerge, invece, e mi chiedo quale sia il motivo, una sorta di accanimento verso il personale scolastico, per il quale si prevedono sanzioni che non trovano riscontro in nessun altro settore lavorativo, nemmeno nella stessa sanità. Viene da chiedersi perché. Ora mi attendo che si alzino le solite denunce di insensibilità e chiusura corporativa ai sindacati, nei confronti dei quali continuano vere e proprie campagne di disinformazione. Ricordo allora che la mia organizzazione, per prima, rivendicò una corsia preferenziale di vaccinazione per il personale scolastico, lanciando anche una campagna di sensibilizzazione per quello che abbiamo sempre definito un gesto di responsabilità e un dovere civico. Anche sul green pass non abbiamo assunto posizioni oppositive, ma proprio per questo ci sentiamo ancor più in diritto di denunciare un modo di procedere che risolve con atti unilaterali questioni su cui il confronto con le parti sociali è semplicemente doveroso. Da qui la richiesta di un profondo ripensamento sulle sanzioni previste nel decreto e l’avvio del confronto nelle sedi dovute, che sono quelle delle relazioni sindacali. Il Ministro e il Governo – conclude la segretaria generale della Cisl Scuola – devono essere consapevoli che su questo si gioca anche la loro credibilità rispetto a intese sottoscritte con i sindacati, come il Patto per la scuola al centro del Paese, in cui si dichiara espressamente di voler valorizzare il confronto con le parti sociali, affermazione che in questo caso è stata clamorosamente contraddetta.

A sua volta Pino Turi, segretario della Uil Scuola,  promette che il sindacato continuerà la propria azione nella tutela dei diritti del personale con tutti i mezzi che una moderna democrazia mette a disposizione dell’azione di rappresentanza sindacale che è tutelata e garantita dalle stessa Costituzione. Queste derive autoritarie e senza consenso, sono dimostrative di una forza di governo che nasconde debolezze e la mancanza di interventi concreti per l’avvio del nuovo anno scolastico; non si trova di meglio che una azione dimostrativa verso i più deboli, che intacca i valori fondanti di una comunità che ha dimostrato, invece senso sociale e grande professionalità sobbarcandosi, in silenzio e con abnegazione, gli effetti di una pandemia a cui il governo non dimostra di fare argine. Sono azioni destinate a fallire di fronte alla realtà che è molto complessa e articolata. I lavoratori non sono disponibili a barattare il principio di libertà; noi non ci faremo intimidire e continueremo nella nostra azione sindacale positiva e costruttiva, ma nell’ambito del riconoscimento dei diritti di cittadinanza, sociali e professionali dei lavoratori della scuola. Noi non siamo rassegnati, conclude il Segretario Turi.

Infine la FLC CGIL in un comunicato dichiara che sull’applicazione del green pass nelle scuole e nelle università non accetteremo penalizzazioni per i lavoratori e scarichi di responsabilità sui dirigenti scolastici. In ogni caso i tamponi dovranno essere gratuiti per studenti e lavoratori. Alla scuola non servono misure sanzionatorie ma, piuttosto, un allargamento delle scarse risorse messe in campo dal governo per affrontare la riapertura di settembre. Nella realtà il governo attuale sta investendo molto meno di quello precedente. La scuola torna ad essere una voce nella spesa corrente da ridurre anche nella pandemia. Questo è il bilancio ad oggi. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, per difendere la scuola in presenza bisogna approntare tutti gli interventi necessari ad iniziare dalla garanzia del distanziamento, quindi la riduzione del numero di alunni per classe, la conferma dell’organico straordinario, affrontando il nodo dei trasporti e la gestione delle quarantene. Serve investire sulla medicina scolastica, effettuare uno screening costante e garantire il tracciamento. Non basta aprire la scuola a settembre ma serve, soprattutto, mantenerla aperta per l’intero anno scolastico. Nei prossimi giorni saranno approfonditi gli aspetti applicativi del provvedimento e come sempre la FLC CGIL sarà in campo per rilanciare la nostra idea di scuola e tutelare i lavoratori che in essa operano”.

Il Ministro dell’Istruzione avrebbe dovuto convocare i sindacati della scuola per un confronto di merito sulle misure e sulle iniziative necessarie per un avvio dell’anno scolastico in presenza ed in sicurezza ancor prima del Consiglio dei Ministri del 5 agosto. Con la strada del confronto si ottengono migliori risultati rispetto a scelte unilaterali che introducono solamente obblighi e sanzioni. Il Governo, nonostante il periodo feriale, ha ancora il tempo necessario a disposizione per rivedere alcune posizioni e per dedicare ben altra attenzione al sistema scolastico.

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