Voci dal carcere: “Imploro la misericordia di nostro Signore per le offese ricevute da parte mia e mi sottometto al suo castigo”

R. sente il pentimento e lo grida a gran voce. La sua Fede è la sua forza: 
In questa domenica, giorno di riunione della comunità cristiana, vorrei esprimere alcuni pensieri. L’atto di dolore è la preghiera che colpisce di più il mio cuore: imploro la misericordia di nostro Signore per le offese ricevute da parte mia e mi sottometto al suo castigo non tanto per l’atto stesso, ma perché nella sua infinita bontà avrebbe dovuto ricevere solo amore al di sopra di ogni altra azione. “Il Verbo si fece carne e abito’ in mezzo a noi” ed ancora giorno per giorno, passo dopo passo ci guida, siamo noi che ci facciamo traviare dal cammino di Fede che ci fu illuminato con la benedizione del Battesimo. In questo mondo così frenetico, non troviamo il tempo di meditare un attimo con la nostra anima, cosicché possa ravvivare la nostra Fede, confermando le Sue promesse. Solo genuflessi dinanzi all’altissimo vediamo la verità, quella vera. La meta bramata da ognuna di noi è la vita eterna, ma questo orizzonte, nella grande misericordia di Dio, non deve farci dimenticare la retta via da seguire durante questo percorso sulla Terra. I peccati sono molteplici e ognuna di noi li espierà. Io mi auguro che anche in questa piccola comunità la fratellanza si faccia sentire per aiutare i più bisognosi, che non sono i poveri, ma coloro che hanno bisogno di una parola di conforto, di una carezza, di semplice calore umano. Mia nonna era molto devota a Maria Santissima della Neve, patrona di Torre Annunziata. Qualche giorno fa, il 5 agosto, è stato l’anniversario del suo ritrovamento nelle acque portuali a ridosso dello scoglio di Rovigliano. É a Lei che indirizzo le mie preghiere”. 

Ultimi articoli pubblicati

Articoli Correlati