Notte di caos a Napoli dopo l’annuncio di De Luca

La popolazione, esasperata dalla prospettiva di un nuovo lock down, scende in piazza

Caos nella notte: dopo la diretta streaming di ieri pomeriggio, nella quale il Presidente della Regione Campania annunciava nuove imminenti restrizioni, la popolazione partenopea è scesa in piazza. Le scene mostrate dai media non appartengono a Napoli e al suo dignitoso popolo. In piazza c’era anche una fetta di popolazione che avrebbe voluto protestare civilmente.

Bisogna comprendere se “il senso di responsabilità” richiamato a più riprese dal Presidente De Luca riguardi il controllore il controllato. E’ un po’ la storia del gatto che si morde la coda: al SUD ha rinunciato tutta l’Italia diversi decenni fa e, ad oggi, non c’è stata maggioranza che abbia avuto la forza di cambiare tale prospettiva.

De Luca conta i morti di questa epidemia. E i morti dell’altra attuale e contestuale epidemia, quella oncologica? Nell’Asl Na 2 nord il registro dei tumori è fermo da anni: quei morti non si contano più. Sono la conseguenza di una antica e fitta collaborazione tra pezzi dello Stato e criminalità. Ulteriori criticità riguardano il lavoro sommerso, sotto gli occhi di tutti. La carenza della medicina territoriale; la totale assenza della medicina preventiva e l’abbandono dei pazienti con altre patologie; criticità nei trasporti e carenza di controlli.

Ricevo e pubblico due lettere di cittadini campani, due flash su importanti riflessioni appartenenti alle persone comuni.

Gent.ma Dott.ssa Di Francia, questa mattina leggendo la rassegna stampa nazionale, prevale su tutte le notizie quella relativa ai fatti di Napoli della scorsa notte e mi pervade un forte senso di disgusto e disapprovazione ragion per cui sento il dovere morale e sociale di manifestarle le mie considerazioni. Ieri notte abbiamo assistito ad una manifestazione criminale, volutamente violenta finalizzata a creare disordini e a cercare lo scontro con le forze dell’ordine. Nessuno si permetta di strumentalizzare quanto accaduto ascrivendo i fatti alla naturale conseguenza della disperazione derivante dalle preoccupazioni circa gli effetti della pandemia, perché’ significherebbe trovare una qualche legittimità a quanto è accaduto, ma la violenza non è mai la soluzione a nessuna situazione, nemmeno la più disperata. Ancora una volta non abbiamo perso occasione di offendere questa città agli occhi degli Italiani e del mondo intero, piuttosto che scendere in piazza e creare disordini i Napoletani e gli Italiani tutti, dovrebbero riflettere molto seriamente su quanto avvenuto a Wuhan. La città focolaio della pandemia mondiale oggi registra zero casi di contagi, diventa una meta turistica ed il PIL cresce del +4,9%, un’incredibile lezione di responsabilità e di senso civico. Le scelte difficili che le Regioni, il Governo sono chiamati a prendere nei prossimi giorni sono proprio la conseguenza dell’assenza totale di responsabilità di gran parte dei cittadini a cui ci si è affidati, evidentemente fallendo. La Saluto.  M. M. Funzionario Commerciale Retail

“Spettabile Blog di Giò, io e mio marito siamo due liberi professionisti, con tanti sacrifici siamo riusciti a superare la prima reclusione. Avendo due figlie alle medie ci sono stati anche problemi con la DaD, non avendo a disposizione computer e altro. So che siamo in una tempesta senza fine, ma se si ripetesse il lookdown non so in che modo potremmo uscirne. Ci sono delle priorità che sono la base della nostra vita… La libertà, il lavoro, la scuola in presenza… Fondamentale per la crescita dei ragazzi. Mi auguro che si ravvedano su questo provvedimento poiché c’è tanta stanchezza fisica e mentale, quindi se ci richiudono non esistiamo più e non ce lo possiamo permettere. Credo valga per tutti: partite Iva e stipendiati… Siamo tutti uguali agli occhi di Dio”. Lettera firmata

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