Voci dal carcere: “Vergine Santa, semina nei nostri cuori quella pace tanto sperata”

Natale: anche le sorelle detenute si preparano al nostalgico evento, lontano dagli affetti. La supplica rivolta a Maria esprime il dolore per la lontananza ed il rimorso per la colpa commessa, che ha condotto alla reclusione. Ma in Dio c’è il perdono, quando l’uomo si affida a lui con coraggio e pentimento.  
“Vergine Santa, oggi più di ieri siamo raccolte dinanzi a Te con il desiderio di dirti tante cose. Con la ricorrenza del Natale stiamo attraversando un momento molto particolare, lontano dai nostri cari. A momenti di grande sensibilità e calore, si succedono momenti di angoscia tremendi, in cui ci pare di essere sole al mondo è di non capire più nulla: quel nulla che assume tutte le forme della pena. Paura di tutto, di noi stesse soprattutto, delle nostre responsabilità e di essere troppo inadeguate a Lui. Ma il Tuo amore, grande Maria, ci ricorda sempre che Dio è buono e dolce. Tutte le volte che si rivolge all’uomo gli dice: “Non temere!” Perché l’annuncio di Dio è la salvezza e non l’angoscia dell’uomo. Vergine Santa, la sua parola che nel Tuo grembo verginale si è fatta carne, sulle ali del vento semina nei cuori quella pace tanto sperata. È vero, questo è un momento difficile. Cristo non ci ha dato soffici piume, ma la croce che Lui stesso ha portato. Accettiamo come un dono questo calvario a cui siamo sottoposte, pensando a quanto sia importante per noi. A Te Vergine Santa, che sei il volto stesso della nostra speranza, riponiamo il nostro amore. Ti portiamo in noi come una fiamma, unico segnale lungo la strada da attraversare. Possa Dio Onnipotente, attraverso la tua intercessione, darci la fede necessaria per amarci sempre di più. Grazie Maria”.

Così sia.

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