Voci dal carcere: “Tu che non punisci, non censuri, non selezioni” – il grido di dolore di chi sta scontando una pena detentiva

Signore Gesù, amico sempre paziente a cui affidare le nostre identità, affidatario delle nostre angosce, ansie ed invocazioni. Tu che non ci giudichi, ma sei essere comprensivo verso noi donne che affidandoti pensieri, dubbi, dolori, ne custodisci il segreto. Tu che non punisci, non censuri, non selezioni. Accogli Signore le sofferenze di queste detenute che a volte si esprimono con la preghiera, a volte con la penna, spesso con le lacrime. Dinanzi a Te e con il Tuo perdono, diventiamo tutte innocenti. Dinanzi a Te i nostri reati perdono la dimensione assoluta, si relativizzano e scompaiono…Tu sei il nostro istituto di giustizia, il nostro credo, la nostra speranza. A Te invochiamo un grido di GRAZIA e nel contempo vogliamo dirti quanto ti amiamo. Grazie per esserci stato quando ti inchiodavano alla croce per noi. Grazie per essere asceso al cielo per guidarci. Grazie per esserci sempre con la Tua grande magnanimità”. 

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