Voci dal carcere: “Padre, non dimenticarti di noi e della sofferenza che ci affligge”

Nel mese di ottobre la statua della Madonna ha accompagnato le detenute della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli nella preghiera. Secondo il credo cristiano grazie alla preghiera, alla meditazione e all’esercizio quotidiano di virtù come l’obbedienza, il digiuno, l’umiltà, è possibile entrare in perfetta sintonia con Dio. L’icona sacra è uno strumento di preghiera e di meditazione più forte delle parole. Le immagini raggiungono il cuore di tutti i fedeli senza alcuna distinzione e fanno si’ che essi si sentano tutti uguali e amati in egual misura. Per A.T. la presenza della Mamma Celeste all’interno della struttura detentiva è stata fonte di ispirazione: “Grande sei Padre Nostro, che senza sforzo l’Universo intero hai creato, il pensiero travalichi immutabile, onnipresente, senza causa, senza inizio; tutto Tu sostieni, fonte di Vita. Tutto da te è intrecciato, tutto a Te ritorna, infinita intelligenza eterna. Nei giorni prosperi entra Signore nei nostri cuori, ora è tempo arido, all’orizzonte non vediamo nubi che diffondono pioggia. Disperdi Tu Signore, con la nostra Madonna del Rosario, questo deserto. Manda pioggia abbondante nei nostri cuori, perché fiorisca come fiore a primavera. E con le nostre preghiere, nostra Madonna, ti ricopriamo di rose dinanzi alla Tua immagine che con oggi andrà via. Dacci Tu la possibilità di accompagnarti ringraziandoti tra le lacrime, per averci regalato la possibilità di specchiarci nella Tua immagine. Non dimenticarti di noi, non siamo tantissime, ma è tanta l sofferenza che ci affligge. Tale da farci aggrappare alla tua veste, al tuo essere mamma sempre.”

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