Voci dal carcere: “La pena più dura è quella di perdonare noi stesse per esserci fatte del male“

La supplica alla Vergine Maria scritta da una detenuta della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli

La preghiera delle detenute è pregna di sofferenza e disperazione. È un grido costante alla Vergine che, come una mamma, volge loro il Suo sguardo, privo di giudizio, ma solo carico d’amore. Un primo passo verso il perdono di se stesse, ancor prima di imboccare, una volta riabilitate e rieducate, la strada della libertà. L’immagine di copertina è la scultura che l’artista Teresa Cervo ha donato alla Casa Circondariale di Pozzuoli. Si celebra l’abbraccio, “un gesto primordiale perfetto che esprime la volontà di avere cura dell’altro, di ricucirne gli strappi, nella carne e nell’anima, di accoglierlo e di lasciarlo, poi, andar via”. 

“Madre nostra, Vergine Santa. Se siamo qui in questo luogo, in questa situazione in questo momento, è per ciò che abbiamo commesso IERI, ma ciò che saremo domani lo dobbiamo ad OGGI. Questo momento insieme a Te ha la sua dignità ed è per noi fondamentale; vogliamo abbracciarti col nostro amore e ti chiediamo di ascoltarci perché Tu possa leggere dentro di noi, affinché le nostre sofferenze possano diventare un’eco per Te Madre Nostra, unica Luce.

Accarezza i nostri sguardi, quei pezzi di noi che con le tue preghiere, possano ricomporsi per riuscire a prendere ognuna di noi la propria strada. Le nostre sono vite da ricominciare, esperienze dolorose che in Te cercano il sorriso di chi ha perso molte sfide, ma desidera vincere in seno alla Tua grazia, l’unica guerra che valga la pena di combattere, quella per la propria dignità.

Ti affidiamo, Madre Nostra, tutte noi (Madri, Figlie, Amanti); noi siamo donne la cui Natura Umana esce fuori forte e violenta dalle mura di questa prigione, il luogo in cui scontiamo la pena più dura, quella di perdonare noi stesse per esserci fatte del male. Ma già consapevoli del tuo perdono, Ti imploriamo di intercedere presso il Figlio Tuo ed il Padre Santo, affinché la nostra preghiera ci aiuti ad affrontare questo viaggio per non essere più le stesse donne, ma quelle che a testa alta vogliono riprendersi il pezzo di mondo dal quale ci hanno sradicate. Ti amiamo Madre Nostra e prega per noi che confidiamo in Te sempre.” A.T.

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